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Il momento dell'Italia? L'eliminazione dagli Europei lascia molta amarezza e delusione. Non sono per i giudizi frettolosi, ma per le critiche, questo sì. Faccio anche autocritica, nella componente dei club: ci deve essere maggior confornto con la federazione. Dobbiamo agire tutti per il bene della nostra Nazionale. Il grande problema dello sport in Italia è che non siamo un sistema. Dobbiamo mettere da parte i personalismi, bisogna avere una visione. Le problematiche sono tante ed esistono da anni, come quella delle strutture. Io mi ostino sempre nel far praticare il calcio a livello adolescenziale e dei bambini gratuitamente. I talenti migliori sono nati e cresciuti nei ceti meno abbienti, e oggi per giocare a calcio bisogna pagare una quota associativa. Deve pensarci anche il sistema scolastico, garantendo che tutti i bambini possano giocare a calcio o praticare discipline sportive. Bisogna mettere da parte ogni tipo di rivalità, aprire dibattiti, anche accesi. Bisogna essere propositivi: oggi siamo bravi nelle critiche e nelle valutazioni, ma siamo poco obiettivi.
Inzaghi? C'è un ottimo rapporto, c'è una negoziazione in atto, ma fa parte di certe dinamiche, con il massimo rispetto tra le parti. Inzaghi meriterebbe il anche moltissimo, ma poi bisogna fare i conti con l'equità di valutazione e di giudizio. Normale checi sia questo confronto, ma sono certo che si concluderà con la felicità di entrambe le posizioni. Prima dell'inizio del campionato? Sicuramente sì".
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