"Lukaku? Non si deve assolutamente spaventare dall'accoglienza che riceverà a San Siro. Fa parte del passato. Quando si vivono emozioni, positive o negative, e quando si vive un rapporto di fiducia, si sfocia non solo in sfiducia ma anche in delusione. Fa parte della componente umana e dello sport, nello specifico uno sport ricco, dove il denaro la fa da padrona, e sicuramente non è un pregio ma un difetto. Per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda l'Inter, fa parte di un passato recente, nel quale non voglio entrare. Guardo il presente e il futuro. Le sue parole? Non credo che possa dire chissà quali cose, poi è liberissimo di farlo, ci mancherebbe. La panchina di Isranbul ha pesato? Non credo, anche perchè una decisione importante come accettare una proposta da parte dell'Inter non possa dipendere solo da un momento ma da un rapporto vissuto nell'arco di alcuni anni. C'era un rapporto di grande fiducia, gratificazione, rispetto e riconoscenza per lui. Da parte nostra la coscienza è assolutamente a posto. Non c'è una componente societaria che gli abbia mancato di rispetto, non vedo come si possa creare una polemica, è una polemica sterile sulla quale non vogliamo cadere.
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Marotta: “Lukaku dica quel che vuole, noi coscienza a posto. Onana, Thuram e lo scudetto…”
Un appello ai tifosi in vista del ritorno di Lukaku? Ho sentito di questi 50.000 fischietti... Consideriamola una situazione che va gestita bene, dobbiamo avere la capacità di vivere il presente in un momento in cui dobbiamo concentrare le nostre forze. Anche il fatto che i tifosi si lascino andare in questa cosa può significare creare una distrazione in un momento della partita in cui fare il tifo per i nostri risulta importante. Ma siccome, giustamente, il tifoso ha diritto di manifestare e criticare in modo civile e democratico qualsiasi cosa avviene nel rettangolo di gioco, questa diventa una libera scelte che deve essere accettata".
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