"Frattesi? Il vantaggio che posso aver rappresentato io è quello di avere un buon rapporto con l'amministratore delegato del Sassuolo. L'indicazione su questo giocatore è arrivata dall'area tecnica, noi facciamo tutto insieme, con Ausilio, con Baccin, con l'allenatore, poi ognuno di noi mette a disposizione della causa quelle che sono le proprie doti. Il giocatore è stato protagonista nell'accettare questa destinazione. Anche la proprietà, quando ho presentato questo investimento importante, ha dato paletta verde, e siamo riusciti a chiudere un'operazione importante. Contano tutte le componenti, anche mogli e fidanzate.
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Scamacca? Abbiamo iniziato una contrattazione con il club e con lui, c'è stata un'iniziale disponibilità da parte del giocatore, poi ha preferito scegliere una strada diversa. Una scelta che va rispettata e noi ci siamo messi da parte, non c'è stata competizione con l'Atalanta per offrire di più, ci siamo proprio ritirati.
Caso Scommesse? Non entro nel merito di una situazione al centro di indagini. Credo che lo scommettere sia un vizio antico dell'essere umano e come tale vada vissuto, punto. Va anche combattuto dal punto di vista etico. Il calciatore professionista fa parte di una categoria particolare: sono ricchi improvvisamente, il tempo che dedicano all'attività agonistica non è così eccessivo, quindi hanno tantissimi spazi vuoti. Il problema è riempirlo con attività positive: spesso ci sono mancanze di valori, sono giovani, quindi vanno aiutati a crescere. Faccio il mea culpa perchè la classe dirigenziale, nelle istituzioni, nei club, nelle associazioni sindacali, siamo mancati e manchiamo ancora. Credo di aver assistito agli inizi della mia carriera agli scandali del calcioscommesse, siamo nel 2023 e le cose si ripetono. Vuol dire che manca la matrice della prevenzione e dall'acculturamento. Non lo stiamo facendo bene, e questi ragazzi scivolano in queste situazioni che non portano nulla a loro, che vivono in un mondo dorato".
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