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Marotta: “Ecco che presidente sarò. Mercato logico e competente, rinnovi ok. Ricavi e stadio…”

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Giuseppe Marotta, diventato ufficialmente oggi nuovo presidente dell'Inter, ha parlato così dopo l'Assemblea degli azionisti
Matteo Pifferi Redattore 

Al termine dell'Assemblea degli azionisti per il nuovo CdA dell'Inter, il nuovo presidente nerazzurro Beppe Marotta ha parlato così:

22° presidente dell'Inter, cosa si prova?

"Un'emozione grande, essere presidente di una squadra e società così importante è qualcosa di emozionante e coinvolgente"


Oaktree ha dato una due per gli investimenti?

"Abbiamo già affrontato queste tematiche, ci sono state indicate le linee guide sempre nel rispetto del concetto di sostenibilità che è parte integrante del sistema calcio italiano. Prima si deve garantire la continuità del club, attraverso il concetto di sostenibilità, poi portare avanti la progettualità sportiva"

Marotta: “Ecco che presidente sarò. Mercato logico e competente, rinnovi ok. Ricavi e stadio…”- immagine 2

Che presidente sarà Marotta? Come si è arrivati a questa decisione?

"Sono un presidente che ama il suo lavoro, credo di conoscerlo bene. Sono in un grande club, ho necessariamente bisogno di tutta la macchina dell'Inter. Donne e uomini che lavorano all'interno, principalmente Ausilio, Baccin, Antonello e Zanetti. Il nostro modello è fatto di un grande patrimonio umano, la base di ogni successo. C'è tanta competenza e tanta motivazione"

Che emozione è essere presidente?

"Il valore della memoria ha sicuramente grande forza. In mente ho Giacinto Facchetti che come profilo si avvicina a me. Sono finiti i tempi dei presidenti mecenati che tanto hanno dato. Ma veramente tanto. Mi riferisco a Moratti, Fraizzoli, Pellegrini. Oggi il calcio è diverso ma questi grandi dirigenti mi hanno inculcato una grande linea da seguire. Da ultimo non dimentico Zhang che, pur essendo giovane, ha dato tanto. La mia aspirazione è in chi mi ha preceduto, la forza dell'Inter non è il presidente ma tutto il patrimonio umano"

I prossimi passi saranno i rinnovi di Inzaghi, Barella e Lautaro?

"Sì, c'è intesa con la proprietà e proseguiremo su questa linea. Sono ancora ottimista, non ci saranno grandi problemi perché i tre hanno un forte senso di appartenenza, è un vantaggio rispetto a qualsiasi altra negoziazione"

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Oaktree supporterà l'Inter con continuità: c'è la possibilità si torni ad investire?

"Non è quello. Oggi dobbiamo garantire la sostenibilità che passa anche dai ricavi e dalla valorizzazione delle risorse. Oggi l'Inter è un patrimonio di risorse, dobbiamo essere bravi a valorizzarle. Questo garantirebbe maggiori introiti, la sostenibilità dobbiamo tenerla sempre in grande considerazione"

Oltre i rinnovi, la prima mossa operativa che farà?

"Ringraziare uno per uno tutti quelli che lavorano nella famiglia dell'Inter. Ho già ringraziato Oaktree per la prova di grande fiducia che mi ha dimostrato, un atto di fiducia inaspettato. Non me l'aspettavo, li ringrazio per la grande opportunità. Devo fare tesoro e studiarmi il passato recente dei presidenti e cogliere da tutti loro aspetti umani, professionali e dirigenziali di alto livello. E poi cominciare a lavorare come facevo prima, attraverso la collaborazione con i proprietari e il confronto con i miei collaboratori"

La valorizzazione dei ricavi e la sostenibilità passano anche dallo stadio? 

"Ma certo, lo stadio di per sé è un asset rilevante per qualsiasi club. Sapete meglio di me quali sono le vicissitudini che l'Inter ha affrontato. Di questo tema se ne occupa Antonello e vi terrà informati passo dopo passo dell'evoluzione. Ribadisco che anche l'asset stadio è fondamentale. Non nascondo che c'è soddisfazione grande perché parliamo di ricavi che San Siro ha garantito. Siamo la squadra che ha più affluenza, sopra i due mln di spettatori nelle gare della stagione e ha garantito un ricavo di più di ottanta mln e queste sono fonti di ricavo importanti".

Già detto di alzare l'asticella, obiettivo sportivo della nuova stagione? 

"L'obiettivo è guardare la sala trofei, tutti quelli che sono lì, fanno parte dello scenario calcistico, noi abbiamo l'obbligo di ripercorrere quella strada per arrivare a conquistarne più possibile. Bisogna essere coraggiosi e quella non è arroganza. Bisogna avere forza e capacità di credere in noi stessi che siamo l'Inter, sapere di poter contare sulla forza dei nostri tifosi. Affrontare una nuova stagione con la spavalderia della stagione passata che significa avere rispetto per l'avversaria senza temere nessuno".

Avevi detto che nel 2027 ti saresti occupato dei giovani: questa nomina cambia i piani per il futuro?

"Chiaramente provo questa grande esperienza che non modifica più di tanto la mia vita. Oggi sono un dirigente operativo dell'Inter, la mia è una versione particolare dell'essere presidente. Finché c'è passione, voglia di lavorare vado avanti. 2027 non è dietro l'angolo, intanto cominciamo ad arrivarci"

Ha parlato sempre di mercato creativo: cambia il termine con questa nuova Inter?

"No, quando parlo di mercato creativo parlo di mercato logico e di grande competenza. Posso contare su Ausilio e Baccin che sono molto bravi, a loro rispondono una serie di osservatori, poi con Inzaghi tutti assieme arriviamo a fare delle scelte. Scelte che non necessariamente devono passare attraverso un esborso consistente di denaro, siamo stati bravi in questi anni a coniugare la disponibilità finanziaria ed economica con risultati di successo attraverso la scelta di uomini importanti e giocatori bravi. Ricordatevi che l'anno scorso ne sono arrivati 12, dobbiamo continuare su questa strada"

Su Antonello

"Resta un importante punto di riferimento, tutto andrà avanti come prima. Ha gestito l'area corporate, compreso il tema stadio e altri aspetti. La parte sportiva sarà di mia responsabilità con Ausilio che rappresenta un punto di forza"

Ancora sul ruolo di presidente

Ringrazio tutti quei presidenti con cui ho lavorato. Ognuno dei quali mi ha dato qualcosa. Dal primo a Varese fino a Zhang. Il presidente fa parte di una categoria spesso contestata e vituperata ma è un punto di riferimento importante. Devo far riferimento a loro per cogliere quegli aspetti manageriali. Abbiamo alle spalle una proprietà molto forte, che ci dà garanzie di continuità e sostenibilità. Sono molto contento, non è che chi più spende più vince. La vittoria si ottiene con grande competenza e motivazione"

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