AFFARE DELUDENTE E CAPOLAVORO - "Nel 2001 all'Atalanta vendemmo Zenoni e Donati al Milan per 45 miliardi di lire più Comandini, valutato circa 15 miliardi. Da Comandini mi aspettavo molto ma il suo rendimento non fu all'altezza. L'affare migliore penso che sia stato Pogba, lo prendemmo a zero dallo United e lo rivendemmo a 115 allo stesso Manchester. Ma ci sono altri colpi che ricordo con piacere, per esempio Casiraghi. Ero al Monza e lo cedetti alla Juve per tre miliardi e mezzo. A Ravenna strappai al Toro la comproprietà del giovane Vieri. Il presidente granata era quello che suonava la chitarra, Goveani".
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ESTATE DEL CALCIO MODERNO -"Nel 1983. Zico all'Udinese con la regia di Franco Dal Cin, la più bella operazione degli anni Ottanta, la prima futuristica perché supportata da una strategia di marketing e di sponsorizzazioni. Per me è stato uno spartiacque, lì è cominciata l'epoca del calcio business".
DIFFERENZE - "Ieri c'era più serietà perché c'erano meno attori. I procuratori non esistevano, i familiari dei giocatori non si intromettevano. Molte trattative si chiudevano a cena, un bicchiere di vino in più aiutava a vincere le resistenze. Ieri si faceva ampio uso di cambiali, la gente firmava e firmava. Oggi è tutto digitalizzato e il rischio è l'hackeraggio, a me è successo di essere stato vittima di intromissioni truffaldine".
TRUCCHI DI IERI - "Un grande classico, prima dei telefonini, era questo. Tu stavi all'Hilton e dovevi vendere, poniamo, un centravanti. Nell hall vedevi il tuo collega Caio che stava trattando la cessione del suo centravanti con il collega Tizio. A quel punto andavi alla reception e chiedevi che via altoparlante lanciassero questo messaggio: 'Il signor Caio è desiderato con un'urgenza al telefono'. Caio si staccava e tu agganciavi Tizio per proporgli il tuo, di centravanti. Ammetto di aver fatto questa cosa".
RUOLO DEI GIORNALISTI - "Ai vecchi tempi i cronisti incidevano di più perché erano amici dei presidenti e li frequentavano, cosa impensabile oggi. Ricordo specialisti del settore come David Messina e Franco Mentana della Gazzetta, Franco Esposito e Domenico Morace del Corriere dello Sport, Lionello Bianchi 'il Professore' e Franco Rossi del Giorno, Franco Ordine del Giornale. Allora i giornalisti influenzavano il mercato perché facevano pubblicità a questo o quel giocatore, oggi è più difficile perché bastano tre-quarto clic per farsi una prima idea del reale valore di un calciatore".
REGOLE PER UNA BUONA TRATTATIVA - "Bisogna essere trasparenti e furbi allo stesso tempo. Non si deve prendere in giro la controparte, spacciare qualità laddove non c'è".
BUGIE - "Sono ammesse le bugie bianche, a fin di bene, le omissioni veniali".
VALE LA STRETTA DI MANO? - "Non più. Una volta ti fidavi perché i poco di buono venivano isolati in fretta".
COME SONO CAMBIATI I PRESIDENTI - "E' svanita la figura del mercenate. Le società attuali sono governate dal management e le regole stringenti del FFP hanno reso tutto più complicato. Sono scomparsi o quasi le bandiere perché ora i giocatori sono favorevoli ai trasferimenti: più cambiano squadra e più guadagnano. Si è rovesciata la situazione del 1977. Allora il calciatore subiva il destino che gli imponeva il club, oggi decide che cosa fare e condiziona il club. Sono due situazioni estreme e sono sbagliate".
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