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Altri estratti della lunga intervista concessa dall'amministratore delegato sport dell'Inter, Beppe Marotta, a Wolf - Storie che contano, il podcast condotto da Fedez. Tra carriera, Inter e stadio, ecco le parole del dirigente nerazzurro a tutto tondo:
"Moggi ha detto che l'Inter vince lo scudetto? Mi tocco, eh eh eh. Siamo in una fase interlocutoria del campionato".
"Ho sempre avuto una grande passione e abitavo vicino allo stadio. Dopo le scuole elementari, andavo lì e il magazziniere capo, per farmi entrare, mi dava una tuta e mi faceva assistere agli allenamenti, solo che poi dovevo pulire le scarpe e sgonfiare i palloni. Per farli asciugare. E' stata una grande palestra di vita. Dopo il liceo sono diventato responsabile del settore giovanile.
Sì, c'è stata un'involuzione. C'è anche da dire che la scuola non supporta la crescita dei nostri figli. Il talento lo hai nel dna, ma ci devono essere anche i bravi maestri. Se hai un buon maestro, impari a eliminare gli errori. Ma c'è un'altra grande lacuna: la mancanza di strutture, pertanto c'è una grande dispersione. Talento o testa? Entrambi. Il campione è un talento che diventa campione perché impara ad acquisire la giusta mentalità di lavoro.
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