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"Spesso nel mondo dello sport si cataloga come fallimentare quando si arriva secondi o terzi. Magari è frutto di qualche errore ma bisogna pensare alla sostanza, cercare di capire come migliorare. Inzaghi ha sempre corrisposto a questi profili, non c'era esigenza da parte della società di cambiarlo. Non abbiamo vinto perché gli altri sono stati più bravi di noi, non solo perché abbiamo sbagliato. Ripeto, non si può sempre vincere, bisogna prendere in considerazione 4-5 anni, abbiamo fatto più punti in questo arco di tempo di tutti in Serie A e questo depone a favore dello staff"
"La sconfitta di Istanbul ci ha reso più forti? Assolutamente sì, abbiamo imparato che nello sport bisogna essere ambizioni indipendentemente dall'avversario. Essere ambizioni non è sinonimo di essere arroganti, abbiamo fatto una grande partita, forse meritavamo qualcosa in più però quell'esperienza ci è servita per creare una autodeterminazione che ogni traguardo può essere raggiunto"
"Metodo Inter? Più che metodo dico modello. Non ho mai visto vincere una squadra se alle spalle non c'è una società forte. Primo compito della società e dei dirigenti è creare la squadra, poi mettersi a disposizione di questo gruppo. Se la società non è forte, anche la squadra non è forte. La squadra vincente ha dietro un lavoro della società molto importante. Nella società metto anche che giocare a 70mila tifosi significa che il giocatore cammina sull'erba ma è sollevato di 20 cm, ogni cosa che fa è accompagnata"
"Sconfitta dell'algoritmo? In ogni mia esperienza c'è il 50% di componente sportiva e il 50% di aspetti umani e psicologia. Il campione mette insieme le qualità con aspetti valoriali, del grande senso di appartenenza, della voglia di vincere. Se c'è questa combinazione si può centrare l'obiettivo, ma serve un passaggio di consegne dallo zoccolo duro che trasmettono i concetti valoriali ai nuovi"
"I nuovi acquisti? Thuram sicuramente ci ha sorpreso di più ma tutti si sono rivelati all'altezza della situazione"
"Meriti di Marotta? Il mondo del calcio è ritenuto spesso gestibile da parte di proprietari che pensano di avere competenze specifiche per gestire un mondo difficile come quello del calcio per le diverse componenti. Se non c'è il concetto forte di competenza, è difficile vincere. Competenza significa anche delegare chi è destinato i ruoli apicali. Una società sportiva deve avere dirigenti che esprimono questo concetto della competenza"
"Zhang? Da persona intelligente ha capito che, se non può agire direttamente su tutto, ha affidato a noi il concetto di delega, lo strumento che ci aiuta a lavorare. Poi lui è sempre al corrente, noi siamo responsabili. Se qualcosa non va bene, la colpa è nostra e non certo della proprietà"
"Questo è un aspetto che riguarda la proprietà e non l'Inter direttamente, sono sicuro che la proprietà, a breve, emetterà un comunicato o darà notizie ufficiali. Posso tranquillizzare tutti che Zhang ha confermato la volontà di proseguire con noi, noi siamo contenti di continuare con lui, ha capito cosa vuol dire fare il presidente, lasciandoci lavorare, sono certo che si arriverà a una conclusione positiva. Rinnovi Lautaro, Barella e Inzaghi? Si tratta di prolungamento, non c'è l'ansia per nessuno di dover fare le cose domattina. Avevamo l'obiettivo di chiudere il capitolo scudetto, lo abbiamo centrato con anticipo. Ci metteremo con Ausilio ad analizzare le situazioni dei singoli, tutti i 25 hanno manifestato la volontà di rimanere con noi, il famoso concetto di appartenenza. Senza cedere nessuno? La parola incedibile nel mondo dello sport non esiste, la volontà è nella testa dei giocatori più che nella società. Per adesso nessuno ha manifestato la volontà di andare via, possiamo dire che questa rosa, in linea di massima, sarà riconfermata. Non do certezze. Parametro zero? L'Inter è tornata ad essere competitiva, negli ultimi anni abbiamo ottenuto dei bei risultati, c'è un bell'ambiente, si lavora bene, c'è un bravo allenatore, tanti vogliono venire a giocare con noi"
"Tu hai 10 scudetti, quali hai nel cuore? Ne ho due. Il primo che ho vinto. Quando vinci il primo è sempre qualcosa di particolare, non posso dimenticarlo con Conte alla Juve. E poi dico il primo vinto all'Inter. Ma quello vinto lunedì è speciale, coincide con la seconda stella e non è una cosa da tutti. In Italia ce l'hanno due club, è questo l'orgoglio maggiore".
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