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MATERAZZI A 360°: “SENZA MOU PERDIAMO UN CONDOTTIERO. IBRA? RINGRAZIO RAIOLA PER AVERLO PORTATO VIA ED AVER FATTO ARRIVARE ETO’O”

Un Materazzi al vetriolo quello che compare oggi nelle pagine della Gazzetta dello Sport. In un’intervista esclusiva, si lascia andare alle considerazioni sulla stagione che è appena terminata e su alcuni suoi ex compagni di squadra.  La...

Alessandro De Felice

Un Materazzi al vetriolo quello che compare oggi nelle pagine della Gazzetta dello Sport. In un'intervista esclusiva, si lascia andare alle considerazioni sulla stagione che è appena terminata e su alcuni suoi ex compagni di squadra. La prima spiegazione va a quel discorso a mezza bocca fatto da Materazzi a Mourinho prima di entrare in campo: “Mourinho mi ha detto ‘Eri nella puta finale del Mondiale e ora sei in campo qui a Madrid’. - spiega Matrix - Ci siamo parlati prima che io entrassi. Con la maglia in bocca gli ho detto ‘Resta, nessuno ti amerà come qui’, lui piangendo ha detto ‘Devo andare’, poi per fortuna che sono entrato altrimenti avrei pianto anche io. Dopo la partita ci siamo abbracciati piangendo insieme e senza dire una parola."Sul futuro ha le idee chiare. dato che l'importante per lui è "conservare questa mentalità inculcataci da Mourinho, quella che mi ha scritto Mourinho in un sms , sabato 8 maggio. Era a vedere il Bayern a Berlino e mi ha scritto che la finale la vincevamo per 2-0. Lo sapeva già a due settimane di distanza".Sui sostituti invece: "Cosa perde l’Inter? Un condottiero, un trascinatore. Uno che farebbe tutto per il suo club. Aspetto che la gente dica ‘Quanto ci manca’. Chi al suo posto? Capello per la fame di vittoria, in questo si somigliano. Mihajlovic ha voglia di diventare grande e conosce il gruppo. Guardiola rappresenta la continuità dei metodi del lavoro. Aprire un ciclo? Dipende da noi."Si lascia andare anche ad uno sfogo su l'ex interista Zlatan e sul suo procuratore, raccontando anche un curioso retroscena: "Ibrahimovic? Ringrazio il presidente per aver preso Milito e Raiola per averci portato via Ibra e datoci Eto’o. Lo ringrazio per gli scudetti vinti, ma quando contava, i numeri dicono che lui non c’era.A Torino Ibra voleva picchiare Mario, sono stato io a difenderlo; fortuna che c’era il bagno con la chiave e Mario si è chiuso dentro. Raiola è poi quello che va fiero del fatto che Zlatan ha picchiato Zebina”.Chiude con un pensiero sul Mondiale sudafricano ormai alle porte e dove forse avrebbe avuto più diritto degli altri di parteciparvi: “C’ho sperato. Ma poi quando non giocavo con continuità ho capito che non ci sarei arrivato”.