Ospite dell'Inter Club Peppino Prisco di Bitonto ieri sera c'era l'ex difensore dell'Inter Marco Materazzi. L'interista è stato uno degli eroi del Triplete di Mourinho nel 2010 e nel suo intervento ha ricordato parte della sua carriera in nerazzurro, ma non solo, soffermandosi anche su una figura mai dimenticata dai tifosi dell'Inter: Giacinto Facchetti.
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Materazzi: “Inter, Facchetti mi ha accudito e mi ha vietato il Milan. Mou a Barcellona…”
L'ex difensore nerazzurro ha parlato della sua carriera interista e di un grande personaggio come Facchetti
Queste le parole di Materazzi riportate da Tuttocalciopuglia.com:
INGHILTERRA - Sulla sue esperienza all'Everton: “Come mail il numero 15? Non avevo il coraggio di chiederla, non parlavo una parola di inglese. Dal punto di vista calcistico l'esperienza inglese è stata molto positiva. In quel periodo in Inghilterra era esplosa la mania degli stranieri. Loro sono molto nazionalisti, con gli stranieri sono un po’ restii. Per esempio al torello mandavano in mezzo sempre me e Dacourt, ma ci facevamo rispettare anche lì. Adesso è un passo avanti rispetto al calcio italiano, ci sono degli stadi incredibili. A livello familiare arrivavo con un figlio di sei mesi a Liverpool, dove praticamente non parlano inglese, sono molto chiusi. Fossi stato a Londra magari sarei stato meglio, infatti dopo sei mesi sono andato via”.
FACCHETTI - Ai tempi del Perugia, Materzzi segnò all'Inter sapendo già che sarebbe diventato nerazzurro. Al termine della partita incontrò Facchetti: "Negli spogliatoi mi disse 'ora fermati, altrimenti mi batti il record'. Giacinto è quello che mi ha accudito e quello che ha permesso che io non passassi all’altra sponda”.
TRIPLETE - Materazzi che nella finale del Bernabeu è sceso in campo nei minuti finali della finale col Bayern: “Mourinho a Barcellona, dopo la semifinale, mi comunicò che avrei giocato la finale di Champions". Al Triplete si è aggiunto anche il Mondiale per Club: "Dovevamo fare la foto ufficiale di quegli anni, ma Leonardo ce l’ha vietata. Io ero già pronto con la mia coppa vera (quella che ho tatuato) per farla vedere in foto, ma quel giorno disse "non si fa più la foto ufficiale". Quindi noi non abbiamo la foto storica con le cinque coppe”.
AVVERSARI - “Chi il più forte? Parto da un presupposto: sono fortunato perché io non ho mai giocato contro Cristiano Ronaldo, Messi e il mio Ronaldo. Un avversario che soffrivo era Cruz, quando era a Bologna. Alto, veloce, tecnico e picchiava”.
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