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Mazzarri: “L’errore di Vidic? Un infortunio. Kovacic era stanco. Le punte…”

Eva A. Provenzano

Un film già visto. Come un anno fa l’Inter fa fatica ad impostare nei novanta minuti, stavolta contro il neo promosso Palermo, e ad imporre il suo gioco quando la squadra avversaria si difende. Certo, l’errore di Vidic al primo...

Un film già visto. Come un anno fa l'Inter fa fatica ad impostare nei novanta minuti, stavolta contro il neo promosso Palermo, e ad imporre il suo gioco quando la squadra avversaria si difende. Certo, l'errore di Vidic al primo minuto taglierebbe le gambe a chiunque, non te l'aspetti da lui, proprio no, ma il compito di una squadra che ha spirito è reagire, subito, di fronte a qualsiasi cosa. I nerazzurri ci hanno messo un po' a ritrovarsi: il pareggio di Kovacic (troppo solo soprattutto nel primo tempo) è arrivato e anche le azioni, nel secondo tempo, sono state di più. Ma la manovra è sembrata confusa, annebbiata, a tratti immobile. E allora c'è ancora da lavorare per trovare la continuità che serve a puntare dritti verso certi obiettivi. Walter Mazzarri, alla fine della partita con i rosanero ha analizzato così i novanta minuti: 

LA BATTUTA - "Ci siamo fatti gol da soli e abbiamo messo fine alla questione imbattibilità (ride.ndr)".

LA GARA - "Dopo il gol il Palermo ha avuto più tranquillità nel pressare e nel fare un bel gioco. Con fatica abbiamo raddrizzato la partita. Poi c'è mancato solo il gol che avevamo fatto sui piazzati. Si è speso tanto per vincere. Ho osato, ho messo la difesa a quattro. Ci sono mancato le energie nel finale e abbiamo risvchiato di perdere. Poi c'è stato Sorrentino che ha parato su Guarin e Osvaldo. Dobbiamo migliorare, so cosa devo dire ai ragazzi. Era una partita difficile. Accettiamo il risultato a questo punto". 

L'ERRORE - "Vidic è un giocatore esperto, quell'errore è come un infortunio, è come un portiere che gli passa la palla tra le gambe, succede una volta ogni tanto. Le squadre di Iachini sono sempre ben organizzate, si sapeva che ci avrebbero pressato nei primi venti minuti, poi abbiamo macinato gioco, ci è mancato l'ultimo passaggio e la concretezza, però abbiamo fatto tanto, li abbiamo schiacciati, abbiamo provato tutto il possibile. E' stata una gara difficile e nel finale abbiamo rischiato addirittura di perderla. Siamo l'Inter, siamo in crescita, dobbiamo creare una mentalità e abbiamo fatto di tutto per vincere. Alla fine così si può rischiare di perderla". 

KOVACIC -"Lui è stato fermo tre quattro giorni ed è calato nel finale. C'è stato un momento in cui non era più lucido e l'ho cambiato, non ce la faceva più. Adesso va al gol con facilità e non gli succedeva in passato. Con l'aiuto di tutti ci ha messo del suo. Questa crescita me l'aspettavo, sapevo che era solo una questione di tempo". 

LE PUNTE - "Fuori dalla manovra? Icardi gioca sempre tutte le partite, gli attaccanti non erano brillanti come al solito. Anche Osvaldo sta cercando la condizione, poi ha dovuto recuperare, ha giocato contro il Dnipro. Non hanno ancora continuità. Mauro doveva rifiatare, ma Rodrigo lo sto recuperando ora. Credevo servissero comunque due punte per mettere pressione e ho pensato che metterli entrambi fosse la soluzione migliore". 

ROSA FLESSIBILE - "Convinto che non ci siano differenze e che siano tutti titolari? L'anno scorso abbiamo giocato con Nagatomo e Jonathan sempre titolari. Il brasiliano ha fatto bene come il giapponese. Dodò lo abbiamo preso adesso, non tutti possono giocare sempre novanta minuti, vanno intercambiati, abbiamo quattro esterni che se la possono giocare, siamo meglio assortiti rispetto alla scorsa stagione. In questo siamo migliorati. Anche a centrocampo. Se tutti capiamo che dobbiamo allenarci sempre in un certo modo le cose andranno meglio"

HERNANES - "Se mi riferisco a lui? Io dei singoli non parlo. Un giorno vuoi spaccare il mondo e le gambe non vanno, poi c'è stato uno sbalzo tra le condizioni si Kiev e quelle di Palermo e questo non vale per i singoli ma per tutti i giocatori, con i singoli poi parlo di persona. Se si vuole fare il salto di qualità bisogna allenarsi e lavorare su mentalità e concentrazione e bisogna che lo capiamo in fretta".