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MAZZARRI: “Montella, ecco i conti dell’Inter. Scudetto? No. Tra Palacio e Belfodil…”

Il pareggio del Cagliari lo ha fatto accaldare per l’ennesima volta. Walter Mazzarri ha finito la partita in camicia. Nessuna novità, direte voi. Certo. Peccato che prima del gol nerazzurro si era messo il giubbotto per il freddo. Dopo il...

Eva A. Provenzano

Il pareggio del Cagliari lo ha fatto accaldare per l'ennesima volta. Walter Mazzarri ha finito la partita in camicia. Nessuna novità, direte voi. Certo. Peccato che prima del gol nerazzurro si era messo il giubbotto per il freddo. Dopo il pareggio di Nainggolan (su deviazione sfortunatissima di Rolando) il mister è rimasto in camicia. Insomma quel gol del centrocampista che - dicono - avrebbe voluto all'Inter, è stato una specie di incendio.

Peccato che stavolta quello che per alcuni è un gesto scaramantico non sia bastato a portare a casa i tre punti: i nerazzurri lasciano il Nereo Rocco con un pari che però sa di rimpianto, avevano meritato qualcosa in più. Napoli e Juve hanno vinto in un modo o nell'altro (sono a 16 punti) e la formazione interista ha perso così un po' di terreno dalle altre (la Roma gioca stasera e ha 15 punti per ora), ma questa squadra ha dimostrato ancora una volta, su un campo in pessime condizioni e contro una squadra abbastanza ostica, che tutto quanto di buono si è visto finora non è affatto frutto del caso. 

Il tecnico, a fine gara, ai microfoni di SkySport ha analizzato la partita così:

PARTENZA -I ragazzi sono partiti bene, tante belle trame. meritavamo probabilmente di passare in vantaggio, tanto gioco, abbiamo raccolto poco rispetto a quanto abbiamo creato. 

TURN OVER - Non mi aspettavo che giocassimo così bene, oggi c'è stato Agazzi che ha parato tutto e noi siamo stati imprecisi sotto porta, leziosi, poi c'era la pozzanghera che ci ha fermato anche davanti alla porta non so se avete visto e anche poi si scivolava. Ma tutti hanno fatto una grande partita sia quelli che avevano già giocato giovedì, sia quelli che ho chiamato in causa dopo qualche partita che non giocavano.

MONTELLA -Io bravo a fare i complimenti prima della partita? Probabilmente lui non ha sentito cosa ho detto a fine gara. Gli ho detto che la Fiorentina è una bella squadra, gliel'ho detto prima e dopo. Io, al contrario di lui, non l'ho citato prima in conferenza e lui parla senza essere sicuro di quello che dice. Sbaglia perché non siamo secondi. L'Inter è al terzo posto per il monte ingaggi e nel giro di due anni da 180 mln ha abbassato il monte ingaggi a 80 milioni e sta facendo un percorso inverso cercando di salire in classifica nonostante il monte ingaggi in ribasso. Bisogna essere precisi perché la matematica non è un'opinione. Poi se si vuole pizzicare tanto per farlo... Ha sbagliato, poi insiste... Non ho tirato in causa la Fiorentina. Non gli avevo neanche risposto e a fine gara avevo solo detto quello che pensavo, oggi l'ho spiegata meglio. 

SCUDETTO - Ma perché devo dirlo? Ci sono delle logiche, non ci sono le basi, poi viene fuori che se arrivi secondo hai fallito e non è così. Se mi dite che la squadra ha giocato bene mi piace, ma cerchiamo di vedere la continuità delle partite. Aspettiamo il girone di andata e vediamo, credo sia più equo ragionare così.

KOVACIC - Si esprimino sia lui che Guarin meglio da mezzala destra. Loro due si sono invertiti molto. A sinistra stanno giocando Kovacic e Taider e oggi ho passato lì anche Guarin per provare a destra Kovacic che aveva fatto bene in quella posizione anche giovedì sera contro la Fiorentina. E' chiaro che sono tutti e tre destri e là tutti e tre più Kuzmanovic possono fare meglio. 

PALACIO -Belfodil, fin che ha avuto le forze ha fatto bene. Sotto porta, la qualità di Palacio è fondamentale. Se non la metti dentro fai fatica. C'è chi ha nel dna la differenza di metterla dentro alla prima occasione. C'è chi fa più fatica, soprattutti quando si è giovani, ecco. 

DIFETTO -A metà campo intestarditi a portare palla? Si, ma era previsto che con il Cagliari avremmo accelerato a centrocampo. Ma si sono fatte cose buone per metterli in difficoltà, soprattutto per prenderli in velocità. Forse a volte ne abbiamo abusato.