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Mazzarri: “Persi tutti i duelli individuali. E’ anno per valutare. Kovacic e Juan…”

Eva A. Provenzano

Dov’è finita l’Inter? Contro la capolista Juve si può perdere, 23 punti in classifica di differenza sono una buona base per pensarlo, ma da qui a vedere una squadra senza grinta e senza cuore, ce ne passa. Gli interisti non se lo...

Dov'è finita l'Inter? Contro la capolista Juve si può perdere, 23 punti in classifica di differenza sono una buona base per pensarlo, ma da qui a vedere una squadra senza grinta e senza cuore, ce ne passa. Gli interisti non se lo meritano. Se alla vigilia si era detto che si sarebbe provato a fare il meglio possibile, e quello di stasera era il meglio, allora è tutto da rifare: troppo molli, troppo spazio agli avversari che possono fare ciò che vogliono, troppo fragili. La sensazione per chi guarda la partita è che la superiorità della squadra di Conte sia schiacciante e che il cantiere nerazzurro debba ricominciare dalle fondamenta. Quando arrivano minimi segnali di risveglio, e dalla panchina escono Milito, D'Ambrosio e Botta, i bianconeri sono già sul tre a zero e la storia è già praticamente finita. I ritmi si abbassano e il gol di Rolando fa solo bandiera. Con Palacio che spreca come non mai. Purtroppo.

A fine gara, ai microfoni di Sky, Walter Mazzarri analizza così i novanta minuti: 

FRUSTRAZIONE O RABBIA - A me dispiace come abbiamo incassato secondo e terzo gol. La Juve fa gol a tutti, dà fastidio perché sull'uno a zero eravamo ancora in partita, potevamo aspettare il calo della Juve. Dà fastidio il secondo gol che la Juve ha fatto con feriocia, in una mischia, potevamo spazzare. Il primo gol ci sta, un ragazzo che si dimentica di seguire il giocatore che segna. 

RISOLLEVARE - Bisogna ritrovare cattiveria agonistica, stare attenti ai particolari. Come fa la Juve che ci ha messo voglia e cattiveria, noi siamo stati leziosi. Giocare in questo stadio e fare possesso palla è già un successo. Palacio ha sfiorato più volte il gol. Dobbiamo lavorare sui nostri errori. Il gioco c'è, l'atteggiamento tattico c'è e ci sono dei ragazzi che devono crescere, prendiamo annotazioni, ma non vedo tutti questi problemi.  

SEDUTO - Mi sono seduto per parlare con il mio secondo, stavamo cercando di capire. E' un anno di crescita e di valutazione. Dobbiamo svoltare prima possibile e fare una vittoria, non serve altro. 

DUELLI - Oggi era una partita nella quale è venuta fuori la differenza tra chi gioca per il vertice e chi no. C'è esperienza da parte loro, ci sono le mischie, noi ci siamo fatti spostare e loro hanno fatto gol. Poi abbiamo creato due palle gol clamorose. Possesso palla quasi uguale è stato. 

PIANO TATTICO -Pensavo che Kovacic fosse stato messo nella condizione ideale di fare una buona gara. Doveva essere l'uomo in più siccome è svelto e certe qualità ce l'ha. Tutte le altre contrapposizioni erano nette. Tatticamente non serviva uno scienziato per capirla. 

UOMINI - Samuel, Zanetti e Ranocchia peggio dei tre di stasera? L'ultima partita di Ranocchia è stata con la Lazio, Samuel non ha i novanta minuti. Rolando credo sia la vera intuizione perché sta giocando sempre da migliore in campo. Campagnaro è un giocatore importante, Juan Jesus ci si punta perché è giovane, ci si punta, potrebbe diventare uno dei più forti, ma serve un processo di crescita. Ci sono problematiche derivate dal mercato. Quando si parte da un cantiere aperto, un allenatore deve considerare tutto. Non c'era Cambiasso, non c'era Guarin e sono tutte cose che paghi. Si parte da questa base e si cerca di fare il meglio per l'anno prossimo.

PIRLO - Ci doveva andare qualcuno e ci andava poco. Questo è il calcio. Su Pirlo doveva andare Kovacic e quando lui usciva si rimaneva uno in meno al centrocampo.