- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Confusione dentro al campo, tempesta fuori. L'ultima volta che l'Inter era uscita agli ottavi di finale della Coppa Italia era il 2002. E' risuccesso stasera, ha vinto uno a zero l'Udinese e non è bastato schierare in campo, contemporaneamente, Alvarez, Kovacic, Guarin, Milito e Palacio. Una squadra votata all'attacco ma che non riesce a bucare la difesa avversaria e così a passare sono gli uomini di Guidolin che hanno fatto una gara intensa. Puntuale come sempre, anche se per molti è inutile dirlo, manca un calcio di rigore ai nerazzurri, netto, pulito, con Milito che viene strattonato e cade in area. L'argentino sente il peso dell'assenza alla quale è stato costretto finora e vuole tirare su la sua Inter: ci ha messo la grinta e i piedi quando ha potuto (vedi cross per Guarin che non segna) e questa è la sola nota azzurra nella serata tutta nera del Friuli. Walter Mazzarri a fine gara analizza così la partita a Zona 11, su RaiSport1:
ELIMINAZIONE - Reazione tardiva? Il secondo tempo è stato buono, dovevo avere delle indicazioni da questa partita, siamo un cantiere aperto e dovevo provare alcuni giocatori in partite importanti. Dazio che abbiamo pagato nel primo tempo, la nota più importante è il rientro di Milito, era tanto che non giocava novanta minuti. Il risultato ci sta stretto, siamo usciti e ci concentreremo sul campionato con un giocatore recuperato come lui.
GESTIRE - Siamo distanti dalla Juve? Che c'entra la Juve? Siamo stati chiari dal primo giorno che quest'anno si dovevano fare tante cose e si stavano facendo al meglio. In Coppa Italia si doveva andare avanti il più possibile anche per impiegare giocatori meno usati in campionato e giochiamo contro l'Udinese anche perché un anno fa si è arrivati noni. Ci mancano alcuni punti in campionato e meritavamo qualcosa in più, a fine anno faremo i conti.
STAGIONE POSITIVA -Convincere gli interisti? Io non devo convincere nessuno. Non uscivamo dal 2002? Da quattordici anni l'Inter non usciva dall'Europa. La squadra con la Lazio non meritava la sconfitta, ha fatto solo tre sconfitte nel girone di andata ed ha un'identità. Non si può fare tutto subito e in un anno.
SPERANZE e GUARIN - Gli argentini sono il passato e se ho avuto garanzie? Se si pensa alla cessione di Guarin vi fa capire in che momento è la società io non voglio vada via. Quest'anno ci sono otto giocatori a scadenza si contratto: c'è un processo di ringiovanimento, probabilmente mi hanno preso perché sanno quello che ho fatto il Napoli. Sono partito con la squadra al sesto ultimo posto e poi siamo arrivati in Champions. Si parla chiaro: noi cerchiamo di arrivare più in alto possibile. Se mi chiedete gli obiettivi io non li so. Quali garanzie posso avere? Cosa si intende per garanzie? Se questo è un anno di passaggio? Certo. Io sono arrivato a giugno, con Moratti non c'era Thohir e avevamo detto che avremmo valutato la rosa e ho cercato di valutarla. Relaziono spesso alla società, se c'è scrematura lo sto facendo adesso. Questo gruppo lo hanno dato a me per esperienza per quello che ho fatto e perché devo essere in grado di dare in poco tempo, e in base alle risorse, di valorizzare questo gruppo e di renderlo competitivo. Dovevo fare prove necessarie per valutare la rosa.
EUROPA LEAGUE - Se ci vado sono soddisfatto? Io non mi pongo limiti. Alla fine si tirano le somme. Tutte le volte che me lo chiedete vi rispondo così. Lo dicevo anche quando ero al Napoli.
CALCIO DI RIGORE -E' diventata una barzelletta. Oggi un rigore clamoroso, quello di Milito. Nessuno potrà dire che Mazzarri si lamenta perché non entrerò più sull'argomento, ve lo dico e lo annuncio per la stampa. E' finito il giochino che Mazzarri si lamenta, ok?
ATTACCANTE -Oggi c'era Botta e lo stiamo valutando. Mi basta? Mi basta per cosa? Ma ovvio che vorrei undici top player se dico certe cose è perché il momento è quello che ho. Però se si parla chiaro e la società lo è sempre stata, e ho la loro fiducia per risollevare l'Inter.
© RIPRODUZIONE RISERVATA