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Serviva la partita della svolta, serviva un episodio che sbloccasse la gara e l'Inter. Si sono concretizzati entrambi grazie al testone di Walter Samuel e ad un cross da calcio d'angolo battuto come si deve (finalmente) da Hernanes. È stato solo un uno a zero, ma ieri il mister era stato chiaro: "servono solo i tre punti, non mi importa come", ha detto. Ed eccoli arrivati. Ci sono però anche altri argomenti: la difficoltà a fare gol nonostante le azioni create, l'esordio del centrocampista ex Lazio, Guarin che rientra e ci mette la grinta. Di queste e altre cose ha parlato il tecnico nerazzurro a margine della gara con il Sassuolo incontrando i giornalisti, tra cui anche noi, di FCINTER1908.IT, nella sala stampa del Meazza. Vi riportiamo le sue parole:
IL PUBBLICO - I tifosi stasera sono stati eccezionali, ci poteva essere distratti da altre cose, ma ci hanno dato una mano e li ringrazio. Era difficile sbloccarla, fino a quando non succede hai l'ansia e la paghi, il Sassuolo si chiudeva bene e ripartiva, era una gara scorbutica come si è visto. Spero sia una svolta per dare fiducia al gruppo, un gruppo che cerca sempre di fare del suo meglio.
ANCORA 3-5-2 - Ogni tanto mi piace cambiare modulo. L'importante è che la squadra sia in forma e che i ragazzi possano partecipare alla fase difensiva. Tutto dipenderà da quello che vedrò negli allenamenti e dalla forma dei miei uomini, quando c'è equilibrio e gioco è il mio modo di fare calcio.
LE NOSTRE DOMANDE AL MISTER, SAMUEL SOSTITUITO PERCHÉ? - Aveva i crampi, si vedeva ampiamente, ha chiesto il cambio e io l'ho tenuto anche qualche minuto in più dentro al campo. Speravo di non cambiarlo, ma era tanto che non giocava, anche lui arriva da un infortunio lungo.
BOTTA, A CHE PUNTO È IL SUO PROCESSO DI CRESCITA? - È un giocatore bravo, sta facendo bene, ma ha avuto un infortunio grave e non ci sono neanche amichevoli per aiutarlo, per dagli più minuti. Non doveva neanche restare con noi ma lo abbiamo fatto restare. E adesso deve guardarsi, deve stare attento alla condizione, oltre a crescere come personalità.
GUARIN - Io con il giocatore ho avuto sempre un buon rapporto, il mercato non l'ho mai commentato. Appena si è allenato io l'ho messo in campo, l'ho anche sempre difeso, anche quando andava male con il pubblico e non era continuo. Siamo concentrati tutti sulle partite, sul farle al top, e poi vedremo dove saremo alla fine dell'anno.
BELFODIL - Lui è stato uno di quei giocatori che erano in procinto di andare da altre parti. Il mercato c'è stato e c'erano giocatori che dovevano andare per giocare di più, sono state fatte delle scelte. C'è stato quel momento in cui i procuratori chiamavano i ragazzi per dirgli delle squadre che li cercavano e per non far risentire i ragazzi li ho fatti allenare a parte e tutto questo è successo quando c'era il mercato. Quando il mercato è finito, appena Guarin è tornato ad allenarsi con noi io l'ho messo in campo. Punto, non ho altro da dire in merito.
OBIETTIVO - Quale può essere il nostro? Forse non so comunicare, non sono capace di farmi capire. Credo che in realtà un allenatore, un gruppo, debba pensare sempre alla partita che viene dopo per non dare limiti alla squadra e questo non significa non avere obiettivi visto i punti che ci separano dalle altre squadre che vanno a mille. I ragazzi sanno che tipo di atteggiamento si deve avere in casa o fuori e dobbiamo dare sempre il massimo.
CALCIO PIAZZATO - Hernanes quanto è importante? L'ho già detto, su 14 calci d'angolo con il Catania non eravamo mai riusciti a segnare. Lo schema di Samuel era preparato da tempo oggi la palla è arrivata dove doveva arrivare. Ci mancava questo tipo di giocatore e la società è stata brava a prenderlo fin da subito, a gennaio.
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