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Mazzarri vuole cattiveria, Zanetti l’esempio: “Guarda come morde. Così…”

“Guarda come morde, mi azzanna… così cattivi devono essere”: con queste parole (rafforzate da un pugnetto stretto con carica e voglia) Walter Mazzarri si è reso protagonista di un originale siparietto con il giornalista...

Dario Di Noi

"Guarda come morde, mi azzanna... così cattivi devono essere": con queste parole (rafforzate da un pugnetto stretto con carica e voglia) Walter Mazzarri si è reso protagonista di un originale siparietto con il giornalista Mediaset Marco Barzaghi. Poco prima di concedersi al suo microfono, infatti, il tecnico nerazzurro ha scorto dietro di sè la storica immagine di Capitan Zanetti intento a gridare alzando la Champions al cielo di Madrid, e avvicinandosi al poster ha finto un morso alla testa da parte dello stesso Capitano.

Quel viso, e quell'espressione, i tifosi nerazzurri difficilmente potranno mai dimenticarli, soprattutto perchè il loro Capitano raramente lo hanno visto così. Quell'immagine rappresenta tutto per l'Inter, tutto di quella sera e tutto di quegli anni, trascorsi ad attendere un trionfo magico che, una volta raggiunto, non poteva che far esplodere in lui e in tutto il popolo nerazzurro una gioia unica ed inimmaginabile, bramata per anni. Quel volto rappresenta tutto ciò che l'Inter è per i suoi tifosi, tutta la gioia, l'emozione e la straordinaria unicità di chi ha avuto la meravigliosa fortuna di nascere interista.

Walter Mazzarri, in giorni difficili e più che complicati per la sua squadra, ha rivisto in quella foto la giusta rabbia che i suoi calciatori dovrebbero avere. "Così cattivi", con quegli occhi quasi "spiritati" di chi per anni ha sempre avuto fame e ha sempre avuto rabbia, prima di conquistare ciò per cui ha sudato una vita. Ora Javier Zanetti non gioca più, ma il suo esempio rimane costante e presente agli occhi della nuova Inter. Mazzarri, rivedendolo, in un attimo lo ha capito, e semplicemente ha ripensato alla sua fame. Chi ha trionfato e ha scritto la storia dell'Inter, quella voglia, quella "cattiveria" l'ha avuta. Ora è il momento che passi alle nuove leve, ai nuovi condottieri dell'Inter che verrà: toccherà a loro dimostrare di valere la storia e l'onere che si portano dietro, rispettando sempre la maglia che indossano. Con un primo input chiaro e preciso nella mente: ripartire da lì, da quella "cattiveria" svelata da Zanetti sotto al cielo di Madrid...