Il suo addio all'Inter è ormai cosa certa, sebbene manchi ancora l'annuncio ufficiale. Felipe Melo si sente però già un giocatore del Palmeiras, che ha di fatto completato il suo acquisto dai nerazzurri. In attesa dei comunicati, il centrocampista brasiliano ha parlato a Fox Sports Brasil durante la trasmissione "Benja", che andrà in onda nella notte tra sabato e domenica. Tra Nazionale, mercato, passato e futuro, con qualche retroscena, Felipe Melo si è raccontato a 360 gradi, prima di iniziare la sua nuova avventura. Riguardo alla sua carriera ha detto: "Ho lasciato la mia patria a 19 anni, troppo presto. Voglio giocare qui ma posso dare ancora molto. Non voglio finire la carriera in Brasile". Prima di raggiungere l'accordo con il Palmeiras, Melo era stato cercato anche da San Paolo e Flamengo: "Ogni giocatore cercato da questi due club non può che essere onorato, sono due società di grandezza mondiale. Ma con il Flamengo non ho avuto alcun contatto, anche se tutti sanno che io sono flamenguista. Guadagnerò meno? Per giocare in Brasile, dovevo farlo. Quando sono andato via dal Galatasaray mi sono dimezzato lo stipendio".
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Melo: “Voglio giocare in Brasile, ma non finirò la carriera qui. Ingaggio? Pur di tornare…”
Il centrocampista brasiliano ha parlato a una tv del suo Paese, parlando anche di mercato
L'intervista di Melo è poi passata a un livello più generale, tra Nazionale e rapporti con la stampa: "Non sono mai stato un giocatore cattivo, nel calcio i calci si danno e si prendono. La mia forza è che voglio sempre vincere sul campo. Ho ricevuto brutte etichette dalla stampa perché dico sempre quello che penso, non ho mai avuto bisogno della stampa per ottenere un posto, per vendermi in qualche programma televisivo o andare in Nazionale. Parlo con chi mi piace, il giornalista è cresciuto per parlare male degli altri. Ci sono delle persone che hanno sempre parlato male di me, ed ero così triste che mi sono comprato una casa a Miami. Il 7-1 al Mondiale contro la Germania? È stato uno shock, abbiamo battuto l'Olanda, ma poi c'è stato il blackout. Mi metto nei panni dei giocatori che hanno vissuto quella partita, non se lo meritavano. Ma il calcio va avanti, il Brasile sarà campione la prossima volta".
(Fonte: esporte.uol.com.br)
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