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ESCLUSIVA Mentana: “Conte ha fame, Mou non più. 5 maggio? Ci siamo ripresi tutto. Zhang…”

Daniele Vitiello

5 MAGGIO - "Sono due momenti che ho vissuto a pieno. E' successo anche agli Juventini che hanno atteso a Perugia prima di perdere quello scudetto o la Serie B, così come al Milan nella fatal Verona. A tutte le grandi società è capitato qualcosa, noi interisti siamo bravi a ricordare il 5 maggio. Avevamo finito la benzina: poche giornate prima, col Chievo avevamo rubacchiato una vittoria ridicola. Non possiamo dimenticare queste cose. Se avessimo cambiato a trequarti di stagione quell'allenatore dall'incomprensibile spessore (Cuper, ndr), andato anche nei guai per strani rapporti con la malavita organizzata, e avessimo preso magari uno Zaccheroni che era libero non saremmo arrivati a quel finale terrificante. Ci siamo ripresi tutto con gli interessi nel 2010 e non è stato come nel 2007, quando tutte le altre erano azzoppate dalle varie sfighe di Calciopoli".

JUVE-INTER - "Sembrava giocata alla PlayStation, a prescindere dalle porte chiuse. Quando giochi in guerra non è come giocare in un periodo normale. Da lì sono molto disamorato sul fatto che si possa riprendere in maniera degna. Poi, per carità, al primo gol di Lukaku ci dimenticheremo tutto, ma la difficoltà che vedo oggi è parlare di calcio senza calcio. Questo crea soltanto un grande onanismo che accompagna il niente del calcio che è fermo. Quando riprenderà si dovrà evitare ulteriore disamore".

IDOLO NERAZZURRO - "A me le donne piacciono molto, ma se c'è un uomo per cui ho palpitato è stato il Principe Milito. In quei mesi riusciva a segnare anche restando nello spogliatoio, sembrava venire da un altro mondo. Quello è l'ultimo grande attaccante dell'Inter. Icardi, Lautaro, Lukaku mi son piaciuti, ma quel ragazzo lì è di un altro livello. A sua volta, il Principe si deve mettere in disparte dinanzi al campione più grande di tutti che è stato il Fenomeno. Non ho dubbi che Ronaldo sia stato il più grande di tutti in assoluto. Tecnica, cuore e velocità supersonica. C'era tutto in lui. Non dimentico anche Mariolino Corso, per il quale ho avuto una passione giovanile dalla quale non mi sono mai dimesso. Per molti si tratta di una figurina del passato, ma io gli ho visto fare delle cose pazzesche. Calciava da fermo, con una forza nelle gambe incredibile".

LIPPI - "Ci ha deluso, ma non perché era Lippi. Non lo rispettavamo, la sua Juve giocava bene. Ho sperato che fosse l'allenatore giusto e non lo è stato. Quel Mondiale del 2006 lo ha vinto lui, facendo giocare una nazionale come mai aveva giocato negli ultimi decenni. Quello che è successo un po' a Conte agli Europei del 2016".

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