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ESCLUSIVA Mentana: “Conte ha fame, Mou non più. 5 maggio? Ci siamo ripresi tutto. Zhang…”

Daniele Vitiello

LAUTARO - "E' chiaro che se la contropartita tecnica ed economica sarà adeguata, allora andrà via. Non pretendo di avere Messi o Rakitic in cambio, ma se non conosco i nomi che vogliono mettere nella trattativa, qualche domanda me la faccio. Ci diano un'adeguata contropartita economica e a quel punto sceglieremo sul mercato un sostituto. Il punto è che parliamo di tutto in maniera piuttosto avulsa. Sei mesi sono tantissimi. Sei mesi fa avremmo parlato ad esempio solo di Stefano Sensi, ora magari ce ne dimentichiamo. Il calcio è entrato in una terra piena di incognite".

MESSI - "L'altra estate abbiamo fatto tutto quel caos per Modric, che evidentemente non è Messi. Ad ogni modo penso che il futuro del calcio sia dei giovani, non delle vecchie glorie. Vedere il ritorno di Ibrahimovic al Milan era francamente triste. Non so se il Messi di adesso fa la differenza. L'ho visto più volte di recente, ma non l'ho visto grande come un tempo. Non vorrei che ci prendiamo il grande nome e basta. Bisognerebbe ripensare tutto. La verità è che non ci credo minimamente".

FELIPE MELO - "Sembrava un buttafuori più che un giocatore quando è venuto all'Inter. Lo ricordo come forza della natura prima che arrivasse in nerazzurro. Quella non è stata un'operazione di quelle vantaggiosissime. Ci sono giocatori, sopratutto brasiliani, che ti impressionano per la loro forza di gioco. Ad esempio l'Adriano da giovane. Segnava in tutti i modi e da tutte le posizioni, anche nei primi anni in Italia. Fortissimo. Poi il percorso di crescita dell'uomo è diverso da quello dell'atleta: Adriano aveva dei problemi personali familiari e si perse. Felipe Melo non si è perso perché è intelligente, dice cose pepate, anche se non è nel nostro Pantheon. Si faceva rispettare, ma se è così prendiamo direttamente dei buttafuori".

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