Serviva una reazione dopo la brutta sconfitta con la Lazio e reazione c’è stata. Tuttavia servirà di più, molto di più nel derby di sabato se si vuole battere il Milan. Anche con la Cremonese la squadra di Inzaghi ha concesso troppo in fase difensiva, con marcature ballerine e un centrocampo che non filtrava a dovere. La sensazione è che dopo un anno di lavoro ormai i movimenti dovrebbero essere a memoria, invece anche con un avversario non certo di rango per quanto rispettabilissimo spesso e volentieri si sono visti errori di marcature e scalate che hanno rischiato di riaprire una partita segnata.
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Il centrocampo non filtra a dovere, serve un maggior lavoro di copertura. Il Milan quando riparte lo fa con 7/8 elementi e la maggior parte di questi sono in grado di saltare l’uomo. Se non sappiamo coprire di squadra rischiamo grosso. Ecco perché bisogna ritrovare equilibrio e spirito di sacrificio.
Un altro aspetto sul quale bisogna soffermarsi è la capacità di saper gestire i momenti, diventare padroni del gioco. Quando si è in vantaggio non siamo più in grado di gestire il pallone senza subire la pressione, senza sentir bruciare il pallone tra i piedi. Un peccato perché nell’ultimo anno di Conte la squadra aveva acquisito una consapevolezza della propria forza evidente, non perdeva mai la testa e tutti sapevano sempre cosa fare.
L’Inter di oggi non ti dà quelle sensazioni di mettere in cassaforte la partita, bisogna crescere sotto questo profilo se si vuole restare in alto.
E poi risulta difficile pensare di poter restare ai vertici quando bisogna aspettare l’ultimo istante per prendere un difensore in prestito. Dopo che il tecnico è stato costretto a reclamarlo a lungo, un difensore necessario per tappare la falla rimasta nell’organico. L’idea di prendere un giocatore a fine carriera non mi entusiasma ma capisco il discorso di completare la difesa. Ma è mai possibile non riuscire a trovare un profilo futuribile? Possibile che la proprietà aspetti l’ultimo secondo utile per acconsentire all’innesto di un giocatore in prestito con un ingaggio più che abbordabile? Che progettualità può avere un club andando avanti di questo passo?
Sentire Inzaghi lamentarsi in quel modo, in maniera così esplicita per avere un difensore centrale lascia perplessi e se si lamenta lui è evidente che la preoccupazione sia condivisa con l’anima italiana della società e non può non riflettersi sul gruppo squadra. Perché i giocatori tra di loro parlano, si interrogano sulla competitività dell’organico e veder Inzaghi trasformato Antonio Conte è un campanello d’allarme per tutto l’ambiente. Un campanello che non può essere gestito in maniera approssimativa nonostante il super lavoro di Marotta e Ausilio.
La questione Gosens ne è la riprova ( se non fosse bastata la vicenda Bremer): aver pensato di perderlo a sorpresa nelle ultimissime ore di mercato senza avere in mano un’alternativa dignitosa mette in evidenza un’oggettiva difficoltà della dirigenza nel dover gestire una situazione al limite. Pensare di andare avanti di questo passo è impensabile. Per Marotta e Ausilio in primis ma anche per milioni di tifosi e per il nome e il blasone di un club che non merita di essere in una situazione di questo tipo. Perché i proclami li ricordiamo tutti, poi come sempre servono i fatti. Diremo sempre grazie a Suning per gli investimenti fatti ma se non è più in grado di avanti, passare la mano senza chiedere la luna è un obbligo.
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