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L'Inter fa il suo dovere in maniera ineccepibile e spazza via l'Udinese con quattro gol e un dominio assoluto del campo. Luciano Spalletti ha analizzato con queste parole la vittoria in trasferta: "Champions League in tre partite? Non sono ancora più convinto, è la stessa cosa. Ne abbiamo vinta una e ne dobbiamo vincere ancora due. Ho le mie ragioni. Dategli la considerazione che gli pare, io rimango convinto di questo."
Colletta per Rafinha? "Secondo me bisogna stare attenti. Rafinha è un buon calciatore, oggi ha continuato in quella crescita che ha evidenziato dal momento in cui è arrivato. All'inzio la squadra è stata brava a supportarlo, non era in condizione. Se ti vuoi rifare al fatto che quel tipo di giocatore lì era quello che mancava all'Inter è la verità. Però poi sono discorsi che vanno fatti in fondo e che vanno fatti bene, altrimenti si rischia di fare la confusione che si è fatta l'anno scorso. Noi abbiamo dei paletti, abbiamo delle possibilità che hanno uno stop. Non sono illimitate. Arrivano fino ad un certo punto. C'è da far quadrare questi discorsi qui. La cosa di Rafinha rientra in queste valutazioni. Rafinha ha fatto un grande primo tempo. Fai correre a vuoto gli altri, hai la possibilità di azzardare qualcosa di più importante nella ricerca del gioco, la palla viaggiava velocemente. Avevamo tre giocatori molto tecnici: Rafinha, Borja e Brozovic. Quello ha sicuramente aiutato. Era già successo in un'altra partita e l'esito era stato lo stesso. In generale la squadra è cresciuta dall'inizio dell'anno."
La crescita dell'Inter e i tifosi: "Si vede la squadra quando fa queste aggressioni forte, aspettano e saltano addosso tutti, la squadra è sempre in movimento, la testa è semper pensante. Il pubblico è l'ago della bilancia. Gli interisti lo hanno visto. Loro hanno visto allenatori e giocatori forti, hanno vinto coppe importanti. Oggi io di applausi ne ho sentiti tanti. Ci sono state molte cose che hanno apprezzato dal punto di vista del comportamento di squadra. Giusto rendere merito ai giocatori che hanno fatto queste giocate."
Il lavoro è stato fatto: "I giocatori si alleano in una certa maniera, hanno il ghigno quando vengono ad allenarsi e non si lasciano depistare da un momento di vantaggio o da una difficoltà sta superare. Un lavoro sotto gli occhi di tutti e che per certi versi è stato portato a casa. Se devi arrivare avanti ad altre squadre bisogna vedere se si arriva, può darsi anche di no. Ma il lavoro è stato fatto".
Udinese: "Non rischia la retrocessione, la rischia se continuate a dire così. Ha una squadra forte. Certo, se ci si porta dietro il vissuto..."
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