L'Inter della prossima stagione potrebbe essere molto diversa da quella attuale. A prescindere da come si concluderà questa stagione, Conte vuole creare una squadra che si avvicini di più alla sua idea e in estate potrebbero esserci parecchie partenze. Addirittura undici.
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Inter, una squadra intera sul mercato. Conte cambia tutto: due big e due senatori salutano
Potrebbero essere addirittura undici le cessioni dell'Inter, il tecnico vuole una squadra più vicina alle sue idee
"A cominciare da due big, punti fermi della formazione attuale, ai quali però l’Inter è disposta a rinunciare. Skriniar è il primo: lo slovacco non si è mai adattato in fondo alla difesa a tre. Conte gli ha sempre dato fiducia, ma c’è lui tra i sacrificabili per fare a cassa e rifare la squadra. L’addio è certo? Ovvio che no, dipende dalle offerte e al momento nessuno s’è palesato.
"Chi sicuramente partirà, a centrocampo, è Vecino. I guai al ginocchio ne hanno condizionato il rendimento. Ma con Conte non c’è mai stato feeling: a gennaio l’addio s’era praticamente consumato, salvo poi il ripescaggio per necessità (mentre si tentava invano di arrivare a Kessie). Sarà separazione tra un mese. E con lui l’Inter ha inserito tra i cedibili Gagliardini: pensare che per caratteristiche il centrocampista non era sgradito a Conte, a inizio stagione. Ma tanto è cambiato.
Come pure per Asamoah, un motivo di attrito tra il tecnico e la dirigenza nei mesi scorsi. Perché Conte non era a conoscenza, a inizio anno, dei problemi fisici del ghanese, scoprendoli solo strada facendo. L’esterno lascerà l’Inter, nonostante un contratto in essere fino al 2021. Detto che Esposito, il cui rinnovo fino al 2025 sarà presto ufficializzato, lascerà l’Inter in prestito (Parma?), che Berni mollerà il ruolo di terzo portiere e che Biraghi non sarà riscattato, in difesa continua a ballare il nome di Godin.
Con Conte in panchina, difficilmente vedremo ancora l’uruguaiano in nerazzurro. Ma tra i cedibili ci sono anche due colonne dello spogliatoio come Ranocchia e D’Ambrosio: il primo ha rinnovato la scorsa estate fino al 2021, il secondo ha un accordo già raggiunto (ma ancora da ufficializzare) fino al 2022. Potrebbero partire anche loro, nelle idee di rivoluzione", aggiunge Gazzetta.
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