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"Perché non è facile far durare questo stato di grazia per altre due settimane. E poi non è nemmeno detto che certi picchi di felicità calcistica siano sufficienti per mettere in difficoltà lo squadrone di Guardiola all’Ataturk. Però l’Inter manda comunque un messaggio, prima di tutto a sé stessa, poi a chi vorrà crederle: la pressione deve essere sull’avversario, la testa deve essere libera, perché al di là dello scudetto sfilato via presto, in questa stagione folle i nerazzurri hanno centrato gli obiettivi di campo e di cassa.
"Di tutt’altra intensità è lo sprint di Inzaghi, che stavolta arriva fin sotto la curva interista e si butta nella mischia ad abbracciare i suoi giocatori che esultano: un’istantanea non banale per un gruppo «che ne ha passate tante» come dice il suo allenatore ed evidentemente ne è uscito rafforzato. Ma l’Inter, alla quale bastava un punto per la qualificazione aritmetica alla Champions, lascia all’Atalanta l’incombenza dell’ultima partita da vincere con il Monza per la certezza dell’Europa League e ha ormai la testa solo al City. Il recupero di Mkhitaryan procede e con il gruppo ci sarà anche Skriniar. L’unico che in effetti è già impacchettato".
(Corriere della Sera)
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