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Nella serata di ieri si è diffusa la notizia della richiesta da parte del padre di Messi Jorge della residenza a Milano e subito Lionel è stato accostato all'Inter. Il padre del fenomeno del Barcellona gestisce tutti gli affari del calciatore e il 6 giugni ha fatto domanda al Comune di Milano e vorrebbe trasferire tutti i suoi affare nel capoluogo lombardo per il mese di agosto.
"L’argentino guadagna 50 milioni netti a stagione (fra ingaggio, premi e bonus alla firma), 19 in più di CR7, che alla Juve ha uno stipendio di 31 milioni ed è di gran lunga il giocatore più ricco dell’intera Serie A. Andrea Agnelli nel luglio del 2018 riuscì nell’impresa di convincere il portoghese a lasciare il Real Madrid mettendo un extra-budget non da poco. Lo stesso dovrebbe fare oggi Suning. Nell’ultimo mercato estivo ha speso ben 152 milioni di euro, con Romelu Lukaku pagato 65 milioni più 10 di bonus, aggiungendone poi altri 20 a gennaio per prendere subito anche l’altra stella Christian Eriksen.
La proprietà dell’Inter, insomma, dimostra di avere le armi giuste, ovvero i soldi per potere pensare di dare l’assalto anche a Messi e di sedersi attorno a un tavolo con il padre Jorge. Certo, poi bisogna volerla fare un’operazione del genere, ma se davvero l’obiettivo è quello di riportare il club sul tetto del mondo – come ha sempre detto il presidente Steven Zhang – nessuno è meglio del numero 10 argentino", si legge su La Gazzetta dello Sport
"La mossa di papà Messi può aprire la strada alle ipotesi più varie. Di sicuro è predominante l’aspetto fiscale. Ad esempio la residenza a Milano è indispensabile per ottenere sconti sull’acquisto di un immobile. Ma i benefici possono essere ben maggiori, soprattutto per una stella come Leo. A tal proposito va detto che Jorge Messi, gestendo gli affari della Pulce, ha avuto non pochi problemi con il Fisco spagnolo. Controversie milionarie che hanno portato anche a sostanziosi patteggiamenti. Un tira e molla che un anno fa ha spinto Leo a un clamoroso sfogo: «Ho pensato di lasciare la Spagna».
Le norme italiane concedono una franchigia di appena 100 mila euro per i guadagni (sponsor, eccetera) maturati all’estero. E per i Messi questa fetta dei proventi può toccare anche i 50 milioni, non considerando i 50 garantiti dal Barcellona ogni anno. Va detto, però, che in prospettiva questa facilitazione non può essere sommata all’incentivo del Decreto Crescita. Infatti se un domani davvero Messi si accordasse con Suning pagherebbe solo il 25% delle tasse se sottoscrivesse un triennale con i nerazzurri. Ma dovrebbe rinunciare all’altra agevolazione", aggiunge il quotidiano
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