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Messi può ancora liberarsi a zero: l’Inter ‘gioca in casa’. GdS: “Dalla Cina arrivano sussurri e…”

Il futuro del fuoriclasse argentino è sempre più in bilico con l'Inter che 'gioca in casa' e vuole sfidare Neymar e Guardiola

Alessandro De Felice

L'Inter gioca in casa la partita... Messi. La scelta del padre della 'Pulga', Jorge Horacio, di trasferirsi a Milano rappresenta una carta importante nella corsa al fuoriclasse argentino del Barcellona. Secondo La Gazzetta dello Sport, Steven Zhang e Suning vogliono competere con gli emiri di Paris Saint-Germain e Manchester City.

"Se il 6 agosto il papà-manager della Pulce ha ottenuto la residenza a Milano con domicilio in via Joe Colombo (a due passi dalla sede dell’Inter), ora si viene a sapere che il 3 luglio Messi senior ha aperto una partita Iva alla Camera di Commercio milanese. Tecnicamente è una ditta individuale che opera, come attività prevalente, nel settore 70.21: vale a dire pubbliche relazioni e comunicazione. Ma perché a 62 anni Jorge Messi (che gestisce gli affari di Leo insieme a Rodrigo, altro suo figlio) si prende la briga di spostare il suo giro d’affari in Lombardia? La considerazione più immediata è che la nuova attività gli porterà dei benefici fiscali evidenti. Grazie alle recenti normative italiane, infatti, ci sono i presupposti per avvalersi della franchigia di 100 mila euro per i redditi maturati all’estero". Un fattore importante se si tengono in considerazione i 70 milioni di euro annui derivanti dagli introiti 'trasversali' e non relativi all'ingaggio.

Suning non vuole smuovere troppo le acque intorno alla squadra, a pochi giorni dalla finale di Europa League, e soprattutto deve fare i conti con le difficoltà di un'operazione che sarebbe clamorosa. Un affare che non è da escludere: "A tacitare il brusio del partito degli scettici giungono da settimane notizie dalla Cina che alimentano sussurri. E sorrisi ammiccanti. Ovviamente quest’atmosfera di positività non trova riscontri ufficiali tra i vertici del club di viale della Liberazione".

Intanto il presidente del Barcellona Bartomeu si sta liberando dei 'nemici' di Messi. È il caso di Eric Abidal, da qualche tempo non più gradito alla 'Pulga'. Una scelta che rimette tutto nelle mani dell'argentino, che però non ha ancora espresso la sua volontà sul futuro: "Sono ore delicate. Anche perché sinora la Pulce non ha mai espresso la volontà di restare. Addirittura secondo alcune voci (non confermate) potrebbe ancora avvalersi della clausola liberatoria a costo zero entro il 31 agosto. Ma questa è un’ipotesi troppo allettante per chi lo ha messo nel mirino. In seconda battuta c’è, comunque, sempre l’ipotesi che Leo si liberi alla fine della stagione 2020-21. Uno scenario di minor impatto, ma pur sempre di gran peso".

Quella con Bartomeu resta - per ora - una guerra fredda, con le tentazioni Neymar e Guardiola a sfidare l'Inter: "In cuor suo il presidente Bartomeu spera che Messi non abbia la forza per uscire allo scoperto, chiedendo esplicitamente di andar via. La guerra di nervi è sotto gli occhi di tutti. Così come la pioggia di input che si affollano nella mente dell’esa-Pallone d’oro. Chi lo vuole al Psg o al Manchester City punta (oltre che sui soldi) sulla sua ambizione. In particolare a Parigi c’è il suo amico Neymar e una squadra attrezzata per vincere la Champions League. E che dire della voglia di rivalsa di Pep Guardiola sul fronte europeo? Il suo mentore degli esordi, sulla carta, è quello con più carte a disposizione".

E il club nerazzurro vuole giocarsi le sue carte: "L'Inter punta sulla voglia del rosarino di trovare nuovi entusiasmi, in un ambiente comunque a lui familiare. I Messi, ricordiamolo, hanno comunque il passaporto italiano e Suning ha pronto un business plan di centinaia di milioni (tra sponsor e stipendio) per indurli in tentazione".