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Mezzogiorno di fuoco per Fassone: no per Lavezzi arriva dalla QSI, i nodi sono 2

Alessandro De Felice

Mezzogiorno di fuoco per Marco Fassone. Il direttore generale dell’Inter, prima del match amichevole contro il Psg, ha incontrato proprio alle 12, in un pranzo di gala, l’amministratore delegato del Psg Jean-Claude Blanc e Olivier...

Mezzogiorno di fuoco per Marco Fassone. Il direttore generale dell'Inter, prima del match amichevole contro il Psg, ha incontrato proprio alle 12, in un pranzo di gala, l'amministratore delegato del Psg Jean-Claude Blanc e Olivier Letang, direttore sportivo aggiunto.

Il dg interista ha chiesto ufficialmente informazioni su Ezequiel Lavezzi. Nessuna offerta, sia chiaro, ma una presa di coscienza sulla posizione parigina in merito al futuro del Pocho. La risposta è stata non del tutto inaspettata: Lavezzi non è in vendita e comunque, eventualmente, potrebbe essere ceduto solamente a titolo definitivo.

Perché? Perché anche il Psg, come l'Inter, ha il fiato sul collo della Uefa, che consente ai parigini di spendere determinate cifre solo incassandone altrettante. Quindi l'ipotesi del prestito non viene per il momento presa in considerazione.

Il primo nodo da risolvere per l'Inter è questo. Il secondo riguarda la provenienza del "no", che arriva direttamente dalla Qatar Sports Investments, proprietaria del Psg. Per politica, la QSI di Al-Khelaifi non vede di buon occhio le cessioni a metà stagione. Anche perché gli obiettivi dichiarati del Psg, Pedro e De Bruyne, non sono acquistabili al momento, proprio per i già citati limiti di Fair Play Finanziario.

Tra l'altro, il valore di Lavezzi è ovviamente diminuito in questi anni rispetto ai quasi 30 milioni pagati nel 2012. Ora non può essere ceduto per più di 15, cifra troppo bassa per trovare un sostituto all'altezza. Queste sono le argomentazioni che ha messo sul piatto il Psg, argomentazioni che hanno spento naturalmente l'entusiasmo nerazzurro, visto che la società di Thohir può al massimo ragionare su un prestito con diritto/obbligo di riscatto.

E poi c'è la questione dell'ingaggio di Lavezzi, che in Francia guadagna oltre 4 milioni di euro netti e sa che nessuno gli offrirà mai quella cifra, soprattutto in Italia. Prima della sosta, e della rottura definitiva con Blanc, Lavezzi voleva aspettare l'estate per vagliare le offerte più vantaggiose dal punto di vista economico. Ora, però, sembra voler stringere i tempi. Ma il Psg non sembra disposto ad accontentarlo.