"Era un altro mondo. C’era la pandemia alle porte, ma la vita scorreva normale e nessuno in Europa si sognava di andare in giro con la mascherina. Il derby di Milano ballava sul mondo come sempre, con fari puntati, telecamere schierate, stadio esaurito. Sono passati 637 giorni, ovvero 91 settimane, dall’ultimo derby giocato a San Siro con il pubblico e adesso si ricomincia a vivere quell’atmosfera". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito al derby che, dopo due anni, ritorna ad essere vissuto con il pubblico a San Siro dopo quel 9 febbraio 2020 in cui l'Inter, sotto 2-0, vinse poi 4-2. Quella volta, allo stadio, ci furono 75mila spettatori, oggi ce ne saranno 57mila, ossia il 75% che resta il massimo consentito secondo le disposizioni vigenti. "Il derby ha un’atmosfera che prescinde dal dato numerico: ci saranno tifosi provenienti da 135 paesi, La maggior parte degli stranieri arriva da Svizzera, Francia e Germania, ma anche da Svezia, Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti. Il vecchio San Siro, destinato alla pensione nel giro di pochi anni, potrà vivere un’altra serata di gala. La Scala del calcio, così lo chiamano, e un motivo ci sarà", prosegue La Gazzetta.
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"I giocatori in campo saranno ripresi dalle telecamere di 150 paesi. Anche ora che il Milan resta lontano dagli splendori europei di un tempo, il derby di Milano conserva il suo fascino. La proprietà americana del Milan e quella cinese dell’Inter hanno puntato e stanno puntando tanto sull’espansione mondiale attraverso i social: gli sponsor si attirano anche con follower e story, ma a San Siro questa volta ci saranno 57 mila persone in carne ed ossa. Cose dell’altro mondo. Quello di un tempo vicino eppure lontano", continua poi il quotidiano che fa la lista dei VIP che saranno presenti in tribuna. "Milan primo, Inter terza: dopo solo 12 giornate nessuno pare voler dare importanza alla classifica, ma il Milan sogna di mandare l’Inter a meno dieci. E chissà che accoglienza riserverà il pubblico a Calhanoglu, passato dall’altra parte di Milano pochi mesi fa. Indifferenza, fischi assordanti come quelli che toccarono, per dire, a Ibrahimovic? Il pubblico resta imprevedibile, l’unica cosa certa è che qualsiasi rumore dopo tanto silenzio sarà musica per i protagonisti in campo e sulle tribune. Protagonisti di nuovo, anche loro", la chiosa del quotidiano.
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