Dopo la visita all'Inter e la presenza a San Siro per il derby, Diego Milito era ieri ad Andria dove gli è stato assegnato il Premio Mediterraneo 2017, un riconoscimento ideato da Marco Grassi e dal compianto tifoso nerazzurro Franco Califano, rivolto a chi ha pubblicamente dichiarato e onorato la propria fede nerazzurra. Il Principe, dopo l'assegnazione del premio, ha parlato della sua carriera e del suo periodo in nerazzurro:
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Milito: “Arrivare all’Inter è stato un sogno. Champions? Io me lo sentivo. Su Mourinho…”
Il Principe, eroe del Triplete, a un evento ad Andria ha parlato della sua avventura in nerazzurro
INTER - “Per me arrivare all’Inter è stato un sogno. Io ci sono arrivato a trent’anni, ho dovuto pedalare parecchio per avere questa possibilità. Mi sono aggrappato a questo sogno dove ho detto ogni domenica bisogna vincere”.
MOURINHO - “È stato uno dei migliori allenatori che ho avuto in carriera. Perché lui tira fuori il meglio di ogni calciatore: con me è stato così. Sono arrivato all’Inter nel pieno della maturità e lui è stato bravo a darmi fiducia dall’inizio”.
CHAMPIONS - “Si respirava dall’inizio qualcosa, io lo sentivo. Ricordo i sorteggi degli ottavi della Champions League, eravamo nello spogliatoio e c’erano due squadre da evitare: una era il Barcellona, che però non potevamo pescare perché era in gruppo con noi, l’altra era il Chelsea. Ma dopo aver passato il turno con il Chelsea, ci abbiamo creduto”.
FINALE - “Vedo questo gol e mi viene la pelle d’oca. Mi succede sempre. La notte prima della finale ero tranquillissimo, di solito c’è un po’ d’ansia, ma quella volta no, non so perché. Avevamo preparato benissimo la partita e la squadra aveva un grande desiderio che si respirava nell’ambiente: vincere la Champions League”.
INFORTUNIO LEGAMENTO - “Ovviamente ero distrutto. Tornai a casa dopo la risonanza piangendo, pensavo fosse finita. Il giorno dopo ho ricevuto così tanti messaggi d’affetto ed ho detto devo tornare a giocare per tutti i tifosi che mi vogliono bene, per la mia famiglia, per i miei amici e ovviamente per tutta l’Inter”.
TERRANOVA - " Andare a Terranova nel 2011 è stata una giornata emozionante per me perché sono cresciuto con i miei nonni che venivano dalla Calabria. Mia nonna mi raccontava sempre della sua terra, era fanatica del suo paese. Essere lì è stata un’emozione così unica, che faccio fatica a spiegarla”.
GENOA - “È stato un anno straordinario, sia a livello personale che di gruppo. Abbiamo raggiunto l’Europa dopo anni. Io tra l’altro firmai l’ultimo giorno, ma sentivo che sarei dovuto tornare in Italia, di chiudere questo cerchio. Non mi sono sbagliato con questa scelta, ho sempre fatto le scelte con il cuore e per fortuna mi è sempre andata bene”.
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