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Milito: “Casting? Leonardo sarebbe stato perfetto. Io al fianco di Zanetti? Mai dire mai”

Il Principe ha parlato del momento attuale dell'Inter e di un suo possibile ritorno da dirigente

Andrea Della Sala

Venerdì Diego Milito vestirà per l'ultima volta la maglia del Racing Avellaneda e saluterà il calcio giocato. Sul campo del Cilindro ci saranno molti suoi compagni, eroi del Triplete, come racconta il Principe intervistato da La Repubblica: "Zanetti, Samuel, Burdisso, Cordoba e Toldo vengono sicuro. Con Mourinho ho parlato, ma la vedo dura". Venerdì “il Principe. Noi argentini siamo così, non dimentichiamo mai le nostre radici e a fine carriera cerchiamo di tornare dove abbiamo iniziato a giocare". L'ex attaccante dell'Inter ha parlato del momento attuale della squadra nerazzurra:

Milito, come si esce da una crisi come quella dei nerazzurri?

«Soltanto insieme, restando uniti. E non parlo solo dello spogliatoio, ma di tutto l’ambiente: club, tifosi, dirigenti. L’Inter si rialzerà, è solo questione di tempo. In fondo Inter e Racing si somigliano, i loro tifosi sono passionali, conoscono la sofferenza».

Frank de Boer era l’uomo adatto per riaprire un ciclo?

«È un ottimo allenatore, come lo era Mancini. Purtroppo non ha ottenuto risultati immediati e, quando mancano i risultati, il primo a pagare è sempre il tecnico. Ma lui è molto preparato. E l’Inter ha grandi giocatori. Il fatto è che ogni ciclo ha bisogno del suo tempo».

Tra questi giocatori e voi del Triplete c’è però una differenza ancora abissale...

«Fare paragoni col passato non è bello, né giusto. Ogni gruppo ha la propria impronta e il nostro era eccezionale, ma per arrivare dove siamo arrivati c’è voluta pazienza. Tempo e pazienza».

Un casting per la panchina. Quale sarebbe stata la scelta migliore secondo lei?

«Leonardo. Lo conosco, avrebbe avuto le qualità per gestire lo spogliatoio e le relazioni con la dirigenza in un momento così delicato».

Che opinione ha dell’Inter nell’era post Moratti?

«Ho fiducia in persone come Javier Zanetti e Piero Ausilio, conoscono bene l’ambiente e rappresentano i veri valori dell’Inter. È logico che una figura come quella di Moratti sia difficile da sostituire, impossibile direi. La sua è una storia di amore per il club, quando parliamo di Moratti, parliamo di Inter».

Milito dirigente al fianco di Zanetti, ci ha mai pensato?

«Mai dire mai nel calcio. Sono sempre in contatto con Javier e con l’Inter, club che amo. Oggi non è fattibile, ma non posso chiudere le porte al futuro. Tutto è possibile, in fondo».

(La Repubblica)

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