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Milito fa poker ma l’Inter esce dal tavolo ‘Scudetto’. Ranocchia e la neve fanno il resto

Alessandro De Felice

Altro ‘mezzo’ passo falso dopo la gara di Lecce in virtù dei risultati delle altre squadre. Con la Lazio e l’Udinese uscite vincitrici dalle rispettive sfide, il pareggio col Palermo allontana ancor di più i nerazzurri dal...

Altro 'mezzo' passo falso dopo la gara di Lecce in virtù dei risultati delle altre squadre. Con la Lazio e l'Udinese uscite vincitrici dalle rispettive sfide, il pareggio col Palermo allontana ancor di più i nerazzurri dal raggiungimento del terzo posto. La sfida col Palermo è solita regalare emozioni e tanti gol, ma maggiore attenzione in difesa non avrebbe affatto guastato. Per quanto riguarda il discorso Scudetto forse ormai è davvero troppo tardi per recuperare. Occorre un nuovo filotto di sole vittorie, ma con tutte le sfide con le dirette concorrenti fuori casa è un'impresa davvero ardua.ANTE-POST. Primi 20 minuti soporiferi da parte dell'Inter con il freddo e la neve che la fanno da padrona. Il campo ghiacciato, non aiuta di certo le giocate centrali, ed infatti il gioco si concentra maggiormente sulla fascia sinistra dove Sneijder e Nagatomo si alternano bene nel costruire le azioni d'attacco. Il primo gol del Palermo arriva sulla prima sbavatura difensiva, con tutti i centrali difensivi a guardare i fiocchi di neve scendere dal cielo e Mantovani ad infilarli di spalle. Per fortuna successivamente è bravo Milito a recuperare un pallone, agevolato dalla neve e a battere l'incolpevole Viviano. La ripresa è molto più scoppiettante con la palla che entra in rete ogni qualvolta si tiri nello specchio della porta. Le statistiche a fine gara reciteranno: Inter tiri in porta 4, Palermo 5. I gol si susseguono uno dopo l'altro senza un attimo di sosta, con delle papere difensive che si ripercorrono a profusione da un lato e dall'altro. Se addirittura Miccoli riesce a segnare in tuffo di testa quando giochi nel mezzo con Lucio e Ranocchia e se ci si aggiunge che era marcato da Zanetti in quel momento esterno destro nel 4-4-2 di Ranieri, ti spieghi il perchè del quattro pari. Peccato per il finale e per il terzo gol di Miccoli, ma Julio Cesar non riesce a tuffarsi in tempo alla sua sinistra per parare il tiro del 'Romario del Salento'. Sprecata una grossa occasione per rimanere attaccati a Lazio e Udinese e per rosicare qualche punto al Milan.MILITO. Quando il principe si siede al tavolo e decide di fare poker rischia l'all in, se solo i suoi compagni di difesa non avessero deciso di tradirlo. Una splendida prestazione che fa ben sperare per tutto il resto della stagione. Di certo le prime punte in questa Inter non mancano. Ha rischiato anche di fare la cinquina se il cross di Maicon non fosse uscito dalla linea di fondo. Una prova sontuosa di potenza e resistenza, l'unico peccato è che non riesce a godersi la standing ovation nell'uscire dal campo. Sale a quota 12 in stagione dopo 17 partite, sembra tornato quello del Triplete dopo qualche mese buio.RANOCCHIA. Le occasioni non gli mancano ma non le sfrutta mai. Il fisico imponente e il campo non lo aiutano, ma è come se a questo ragazzo mancasse quel quid in più per sfondare nell'Inter. Non è Samuel e questo si sapeva, ma non chiudere su Miccoli sul gol 2 a 2 e spazzare inutilmente un pallone comodissimo sui piedi di Balzaretti, bravo poi a servire lo stesso salentino nel mezzo, è troppo. Se è davvero il miglior centrale d'Italia o è troppo sopravvalutato o il livello è diventato più basso. Noi ci fidiamo di lui, quindi speriamo abbia presto altre occasioni per potersi riprendere e dimostrare tutte le sue doti.IL CAMPO DI SAN SIRO. Galliani si preoccupa della sfida di Domenica tra Napoli e Milan, nessuno oggi invece si è preoccupato della sfida tra Inter e Palermo. Il campo era al limite dell'indecenza e il gioco si poteva ben sviluppare solo sulle fasce. La scelta poi del pallone giallo su un campo completamente innevato è stato il lampo di genio degli addetti ai lavori. Gli spettatori da casa, e quelli a San Siro, fanno fatica a capire le trame di gioco. Evitare i turni infrasettimanali di sera a Febbraio e giocare alle 3 di pomeriggio costa troppo sforzo cerebrale per gli uomini della Lega? Chapeau!