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Diego Milito, presente da oggi pomeriggio a Terranova da Sibari, ha risposto ad alcune domande sull'Inter e sul suo futuro. FcInter1908.itvi riporta integralmente le sue dichiarazioni:
SE NE ESCE - "Uno non pensa mai che una stagione possa iniziare così perché sempre a inizio stagione si ha fiducia, si vuole cominciare al meglio e si pensa di fare un grande campionato. Ci sono state delle difficoltà, sicuramente, dei cambiamenti e li abbiamo pagati. Fuori dalla lotta scudetto? Lo dicono loro che l’Inter è fuori dallo scudetto. Io penso al Cagliari in questo momento, pensiamo partita, poi vediamo alla fine. Noi siamo convinti di quello che siamo, l’abbiamo dimostrato tante volte, ne siamo sempre usciti dai tanti momenti di difficoltà. Ne verremo fuori anche adesso. Se è finito un ciclo? Sicuramente no. Sono convinto che questa sia ancora una squadra forte e sono convinto che dalla partita con il Cagliari faremo meglio.I miei obiettivi? Non penso mai agli obiettivi personali, penso sempre al gruppo che è quello che conta: se il gruppo va bene, l'individuale viene fuori. L'importante è il gruppo".
IL GENOA - "Preziosi e un mio ritorno? Lui mi vuole bene. Per me è un grande presidente, ho grande stima in lui perché è stato il primo a credere in me quando ero in Argentina. Gli sarò sempre grato per le possibilità che mi ha dato ma adesso penso all’Inter, sono un giocatore dell’Inter sto bene a Milano, poi nel calcio non si sa mai cosa può succedere".
CHAMPIONS - "Voti all'Inter? Non mi piace dare i voti. In Champions stiamo facendo bene, abbiamo messo in fila tre buoni risultati, siamo ben posizionati nel girone, l'importante è essere primi nel girone. Difficile dare i voti si danno alla fine. Le vittorie ti danno sicurezza fiducia, sono importanti e mi auguro che dalla prossima partita arriveremo alla vittoria per avere la sicurezza che ci porterà ad una vittoria dopo".
LEZIONI DI CALABRESE - "Incredibile questa accoglienza, sono felicissimo non me l'aspettavo. Sono emozionato perché è la terra dei miei nonni. Sono cresciuto con loro, ho avuto questa fortuna, mi hanno insegnato cosa significava questa terra per loro. Nel mio quartiere ci sono tanti calabresi, tantissime famiglie che sono andate in Argentina dalla Calabria. Io e i miei cugini siamo cresciuti in una famiglia italiana. Sono qui per la prima volta ed è un'emozione grande. Il calabrese? Qualche parola la so, ma qualcosa la imparerò di sicuro tra oggi e domani".
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