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Miranda vende ossigeno, Melo disposto a comprarne. Kondo risponde a modo suo

Alessandro De Felice

Non bellissima ma vincente, l’Inter si conferma tale anche contro il Torino di Giampiero Ventura e mette in saccoccia i tre punti col consueto risultato divenuto ormai quasi un rituale: 1-0, il settimo su dodici partite di campionato, ma non...

Non bellissima ma vincente, l’Inter si conferma tale anche contro il Torino di Giampiero Ventura e mette in saccoccia i tre punti col consueto risultato divenuto ormai quasi un rituale: 1-0, il settimo su dodici partite di campionato, ma non parlate di banalità. Perché l’Inter brutta e un po’ monotona ha sempre qualche bella novità da poter raccontare, la squadra di Roberto Mancini è un puzzle che si va via via completando e questa domenica un pezzo fondamentale si è incastrato alla perfezione. 

CHE GEOFFREY -Torino-Inter l’ha decisa Kondogbia, sì proprio lui, quello che tutti si divertono ad apostrofare Mr. 40 milioni nonostante ne sia costati 30, quello che in molti si sono affrettati a giudicare come bidone nonostante le qualità non sembrino minimamente in discussione. Kondogbia non ha solo sganciato la partita dallo 0-0 ma l’ha anche risolta, visto e considerato che come al solito un gol basta e avanza all’Inter per raccogliere il massimo risultato. Il francese va in gol partendo dalle retrovie sugli sviluppi di un calcio piazzato, approfitta di una spiazzata di Rodrigo Palacio e con la cattiveria di chi si è rotto le scatole si avventa sul pallone e lo spinge in rete senza ammettere repliche. 

MA IN MEDIANA NON VA TUTTO BENE - L’Inter registra la bella risposta di Kondogbia, ma non risolve tutti i problemi della linea mediana. Perché Felipe Melo oggi (e non solo) è apparso scarico e appesantito per tutta la durata della gara. Il centrocampista brasiliano, che nel corso delle prime giornate ha sfruttato l’onda dell’entusiasmo, sembra già aver esaurito tutte le energie, obbligando Medel al doppio dello sforzo. La mancata preparazione estiva inizia a farsi sentire nelle gambe dell’ex Galatasaray e probabilmente Roberto Mancini inizierà a dosarlo di più in attesa del suo recupero fisico. 

CHE LEADER - Intanto in difesa Joao Miranda si conferma sempre più leader. L’ex Atletico Madrid gestisce la retroguardia e regale boccate d’ossigeno in momenti di piena apnea. Un compagno ideale per l’impetuoso Murillo, che osservando il brasiliano assimila malizia e sagacia. Miranda è il volto di questa nuova Inter che giorno dopo giorno aggiunge pezzi al puzzle, una squadra che cresce ed acquisisce sicurezze concedendo il meno possibile. Il resto arriverà...