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"Per me una mentalità vincente si ha fin dalla nascita e poi si deve coltivare nel tempo. Io sono diventato quello che sono oggi soprattutto grazie ai giorni difficili perché è da quelli che si cresce e si impara e io sono grato per la mia carriera".
Che origini ha la tua passione per il calcio?
—«La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre, anche lui calciatore. Fin da bambino il calcio è stato la cosa più bella della mia vita, mio padre mi ha dato la possibilità di conoscere e scegliere questo sport e ad oggi sono orgoglioso di quello che ho fatto».
Ci sono stati dei calciatori che ti hanno colpito quando eri bambino?
«Non ho avuto un solo idolo nella mia vita, ci sono stati diversi giocatori che mi hanno stupito e insegnato qualcosa: crescendo cercavo e mi colpiva sempre qualcosa di diverso. Ho ammirato campioni come Roberto Baggio, Djorkaeff, Ronaldo il Fenomeno. Ci sono stati tanti calciatori che mi hanno ispirato in modi diversi per qualche loro caratteristica».
Che emozioni ti regala oggi scendere in campo? Cosa ti carica?
«Quello che mi carica è la partita stessa, arrivare allo stadio e vedere la gente che canta le canzoni dell’Inter, mi dà l’adrenalina e quel qualcosa in più per giocare al meglio e dare tutto quello che ho per vincere».
INTER
—Il rinnovo mi ha reso orgoglioso perché è una conferma del fatto che ho lavorato bene per la squadra. Oggi voglio fare ancora di più per i miei compagni e la società.
SUPERCOPPA
—Vincere la seconda Supercoppa consecutiva è stato incredibile, il giorno prima era il mio compleanno e i miei compagni mi hanno fatto un bellissimo regalo.
SCUDETTO
—Conquistare la Seconda Stella non succede spesso, sono felice di esserne stato parte e non voglio dimenticare chi ha vinto tutti gli altri trofei dandoci la possibilità di alzare al cielo questo ventesimo Scudetto.
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