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Cosa cambia, ad esempio, nel vostro lavoro a centrocampo nel passare da un riferimento come Dzeko o Lukaku a uno come Thuram?
—«Marcus lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi. È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressione da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicuramente anche lui migliorerà noi».
In mezzo subito via Brozo, e dentro Frattesi.
—«Abbiamo perso un giocatore importantissimo, però è arrivato un ragazzo davvero fortissimo. Non dico che Frattesi diventerà fortissimo, dico che lo è già. Oltre a saper dare assist e a giocare la palla, sa bene come segnare: appena vede uno spazio si butta dentro in velocità e questa è una caratteristica importante. Se servito bene, può essere un’arma in più, unita alle tante che abbiamo già in squadra».
Si aggiunge anche Samardzic che col suo sinistro rischia di fare concorrenza proprio a lei.
—«L’anno scorso, giocandoci contro, abbiamo visto tutti un talento dal grande potenziale. E non ho mai pensato che la concorrenza sia un problema: più siamo, più possiamo aiutarci. Alla fine, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo, vincere partite e vincere trofei».
Con questo misto di gioventù ed esperienza, tecnica e velocità, l’Inter ha uno dei migliori reparti d’Europa in mezzo?
—«Così, scritto su un foglio, forse sì. Ma poi bisogna passare dalle parole ai fatti. Con le prestazioni dobbiamo dimostrare di meritarci tutta questa considerazione. La stagione sarà lunga e questa abbondanza può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi».
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