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Mkhitaryan: “Inter superiore al Milan. Addio Skriniar va accettato, fascia e scudetto…”
È Henrikh Mkhitaryan il protagonista del format di DAZN 1 vs 1. Così il centrocampista dell’Inter ha parlato dei suoi primi mesi in nerazzurro e non soltanto: “Ci sono ancora se non sbaglio 17 partite e tutto è possibile, noi lotteremo fino alla fine, giocheremo le nostre partite, l’importante è non perdere punti e alla fine vedremo dove siamo arrivati”.
Barbecue armeno ad Appiano?
“Quando fa bello (ride, ndr)”.
Cosa si prova a vincere due derby in 18 giorni?
“Una cosa pazzesca. Sapevamo di avere due derby e volevamo vincerli. Il primo in Supercoppa, un titolo da vincere, siamo molto contenti. Con quella fiducia ci siamo preparati anche per il 5 febbraio, abbiamo dimostrato che meritavamo di vincere anche quella partita. Siamo contenti che Milano è nerazzurra”.
Prima avevate la percezione di poter essere così superiori?
“Siamo stati un po’ sorpresi, ma eravamo pronti. Siamo stati veramente superiori ai nostri avversari”.
Vi hanno dato un pochino fastidio le critiche della prima parte di stagione o vi hanno caricato?
“I primi critici siamo noi stessi, sappiamo dove potevamo fare meglio. Ci siamo parlati e capiti, alla fine non importa cos’è successo prima, l’importante è cosa possiamo fare in futuro”.
Il confronto in spogliatoio da cui siete ripartiti quindi c’è stato…
“Non vi dirò tutti i segreti, ma ci siamo parlati in spogliatoio. Quello che succede rimane lì, siamo una famiglia, ci siamo messi d’accordo di andare avanti e continuare a lottare per la maglia e la squadra”.
Come vi ha comunicato l’addio Skriniar?
“Parlo per me, sono molto triste che andrà al PSG, ma devo solo accettare la sua scelta. La carriera è sua, lui è responsabile delle sue scelte. Devo solo ringraziarlo per questi mesi, meritava la fascia da capitano, ora ce l’ha Lautaro. Il nostro capitano è sempre stato Handanovic. Skriniar anche senza fascia è e sarà fortissimo”.
DAZN fa rivedere a Mkhitaryan il suo primo gol nerazzurro al Franchi. Il segreto è pensare positivamente?
“Quando ho visto Dzeko giocare quella palla a Barella, ho visto lo spazio e ho accelerato anche se ero stanchissimo. Ho visto il difensore che voleva rinviare, ho messo il piede aspettando e alla fine l’istinto non mi ha mollato”.
Ti senti per caratteristiche ancora un numero 10?
“Sì e mi manca ogni tanto giocare più avanti, dietro la punta. Però giocando ogni partita mi fa piacere aiutare la squadra, la vittoria mi dà soddisfazione. Vorrei fare un po’ di più (ride, ndr)”.
Il difensore più difficile da affrontare?
“Non c’è stato (ride, ndr)”.
Il segreto di uno spogliatoio vincente?
“Mentalità”.
Il tuo idolo da bambino e la qualità che gli ruberesti.
“Zidane. Gli ruberei visione e tecnica”.
La più grande delusione della tua carriera?
“Che non ho potuto giocare nel 2019 l’Europa League contro il Chelsea”.
Il talento giovane che ti sta impressionando di più?
“Barella, anche se non è più un giovane”.
Il compagno di squadra che ha sempre la battuta pronta per far ridere?
“Bastoni”.
Il match più difficile giocato quest’anno?
“Quello col Barcellona. La doppia sfida ci ha dato tantissima fiducia, specialmente in casa, siamo fortissimi, ma giocare così ci ha dato tanta fiducia e abbiamo costruito la nostra strada. Andiamo avanti passo dopo passo”.
Canti mai a casa?
“Canto, mi piace farlo da solo, quando nessuno mi ascolta perché non sono bravo. Se vinceremo lo scudetto quest’anno o il prossimo o non so, canterò una canzone di Albano”.
Cosa renderebbe felice Mkhitaryan da qui a fine carriera?
“Vincere trofei con l’Inter, il più importante è lo scudetto. Non mi fermerò”.
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