L'armeno è stato decisivo nel derby con una doppietta, la sua prestazione è da incorniciare. Sarà dura togliergli il posto
Dopo aver deciso e indirizzato la semifinale di Champions col Milan, Mkhitaryan ci ha preso gusto e quando vede rossonero non vuole fermarsi. Altra prestazione perfetta condita da una doppietta contro i rivali di sempre. Sarà davvero dura levargli la maglia da titolare.
"Alle spalle dell’armeno sta arrivando un treno sparato ad alta velocità, ma il bello è che Henrikh Mkhitaryan non sembra curarsene: aspetta sui binari placido perché sa che nessuno potrà spostarlo da lì. È consapevole che con tanta classe, intelligenza, esperienza potrà respingere ogni assalto al suo posto, perfino quello di uno scalpitante Davide Frattesi. Niente turba Micki che governa il gioco con il “soft power”, fa sembrare facile anche il più elaborato dei ricami e, soprattutto, decide le partite più nobili. Aveva indirizzato la semifinale di Champions mettendo dentro il 2-0 all’andata, stavolta nel derby di altissima quota ha anticipato gli eventi. Ha infilato la prima rete-lampo che ha messo la partita su un piano inclinato", si legge su La Gazzetta dello Sport.
"In Serie A il centrocampista ex Roma non segnava da 195 giorni, da una sfida qui a San Siro contro il Lecce dello scorso 5 marzo. Non contento, quando il Milan stava iniziando a meditare la rimonta, è stato sempre lui a spegnerlo. Con la sua rete del 3-1 sono iniziati a scorrere i titoli di coda sul match. Non è mai banale concedersi un bis in una sfida tanto vibrante e, sempre per tenere ben teso il filo che lo lega al suo capitano, l’ultimo interista a fare doppietta in un derby era stato sempre Lautaro".
"In fondo, ben oltre al gol, è nella somma delle giocate che Micki è stato il migliore: il primo pallone vero lo ha sbagliato poco prima del 90°, quasi volesse farsi perdonare, subito dopo ha offerto come un dolcino l’assist per l’ultima rete di Frattesi, proprio il candidato a toglierli il posto. Forse per l’azzurro sarà meglio tentare di scalare la parete dall’altra parte: con un armeno così, pare Barella il compagno più “sostituibile”.