Il centrocampista armeno è stato il giocatore di movimento più utilizzato da Inzaghi nella scorsa stagione. E non mostra segni di cedimento
Gli anni sembrano non passare per Henrikh Mkhitaryan. Il centrocampista armeno, nonostante i 35 anni compiuti, arriva da due stagioni da assoluto protagonista con la maglia dell'Inter, e anche questa estate si è presentato tirato a lucido, pronto per recitare ancora una volta un ruolo di primissimo piano. Un fedelissimo di Inzaghi, che non sa proprio fare a meno di lui, come ricorda La Gazzetta dello Sport: "L'armeno è stato il secondo calciatore dell'Inter sia per presenze (46) sia per minuti giocati (3526) in tutte le competizioni. Se alla seconda classifica si esclude Sommer in quanto portiere, la statistica assume ancor più rilevanza. È il giocatore di movimento più utilizzato da Simone Inzaghi. Più di Barella (3502), Lautaro Martinez (3461), Thuram (3366). Soltanto in due occasioni è partito dalla panchina e Simone Inzaghi ha scelto di non impiegarlo in due partite del finale di campionato, quando ormai la certezza dello scudetto era già maturata da settimane".
Il perfezionista
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Tutto questo grazie al suo talento, ma anche alla sua intelligenza e alla sua manicalità nel tenersi sempre in forma e "sul pezzo". Basti pensare che Mkhitaryan ha scelto di dormire ad Appiano Gentile fin dal primo giorno di ritiro, o ai test atletici che lo vedono costantemente tra i migliori: "Segni di cedimento da parte di Mkhitaryan non ce ne sono stati, anzi. Contro la Pergolettese ha servito un delizioso assist a Taremi per la rete del primo vantaggio. Inoltre, è tra i migliori nei test atletici che sono stati condotti prima della preparazione, insieme a Correa e l'iraniano. Dal primo giorno di ritiro ha scelto di dormire al centro sportivo di Appiano Gentile. Un vero perfezionista, per l'appunto".