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"A giocare a suo favore è anche un’integrità fisica invidiabile, che gli ha permesso di diventare un pilastro a tutti gli effetti e di conseguenza il giocatore di movimento più impiegato in tutta la rosa con 2.771 minuti all’attivo. In totale in questa stagione Mkhitaryan non è partito dall’inizio appena in 3 match su 37 e solo una volta non ha svestito la tuta, guardando i compagni per tutto il match unicamente in Champions sul campo del Benfica. Praticamente mai Inzaghi rinuncia alla sua presenza, con la consapevolezza di un apporto difficilmente sostituibile dal punto di vista dell’esperienza e dell'efficacia", aggiunge poi il quotidiano che segnala un'intesa totale con Calhanoglu e Barella.
L'unico aspetto del quale è importante tenere conto è legato al fatto che Mkhitaryan sia entrato nella lista dei diffidati: in caso di giallo in campionato salterà una partita e sarà così costretto a fermarsi. "Il vantaggio accumulato in vetta alleggerisce le conseguenze di questa possibilità, anche se dopo aver quasi blindato la seconda stella il suo pallino adesso si chiama Champions League. Il centrocampista nerazzurro di certo non ha dimenticato la beffa dell’anno scorso, quando per un problema muscolare alla coscia sinistra riuscì a giocare soltanto gli ultimi 6’ della finale di Istanbul contro il Manchester City e sogna Wembley. A 35 anni sente di poter recitare ancora un ruolo da grande protagonista e il rinnovo di contratto arrivato un paio di mesi fa (fino al 2026) ha rappresentato un altro punto di partenza e non certo di arrivo", chiosa il CorSport.
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