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Fabio Monti, dalle colonne del Corriere della Sera, mette una pietra sul sogno nerazzurro: vincere uno scudetto con una rimonta pazzesca che avrebbe avuto del leggendario. Secondo il giornalista del Corriere della Sera, però, la causa dell'addio alla rincorsa al Milan (benché Leonardo abbia detto di non volersi arrendere) va ricercata non certo in eventuali responsabilità di Leo, che ha comunque inanellato successi su successi, quanto nella conferma "a tempo" di Rafa Benitez, che ha conservato il suo posto sulla panchina nerazzurra fino a dicembre solo perché c'era un Mondiale da vincere. Altrimenti è plausibile credere che il suo esonero sarebbe arrivato ben prima. Ecco il Monti-pensiero sul Corriere:
Lo scudetto è volato via, nel più brutto stadio della serie A, di certo non all’altezza della gloriosa Brixia fidelis. Anche se Julio Cesar ha evitato la terza sconfitta della gestione-Leonardo, Brescia è stato il capolinea del sogno dell’Inter di compiere una rincorsa della quale si sarebbe parlato per almeno vent’anni.
Siccome si sarebbe trattato di un’impresa, il grado di difficoltà era altissimo. Ad incoraggiarlo non era certo la classifica, ma il passato. Nel ’71, quarant’anni fa, l’esonero di Heriberto Herrera e l’arrivo di Invernizzi avevano prodotto una rimonta storica: sette punti mangiati al Napoli, sei al Milan, scudetto con due giornate di anticipo il 2 maggio. Non è bastato l’ottimismo di Leonardo; la squadra alla fine ha pagato la fatica fisica e nervosa di una squadra costretta ad andare in campo dovendo soltanto vincere.
La storia di questo campionato, ancora lontano dalla sua conclusione (i nerazzurri faranno bene a difendere il secondo posto e a provare ad eliminare il Bayern martedì), è comunque istruttiva, perché l’Inter ha fatto quello che una società seria mai dovrebbe fare: scegliere un allenatore del quale non condivideva niente. Di Rafa Benitez, ai dirigenti interisti non piaceva né il modo di lavorare (la rosa andata in frantumi), né le sue continue richieste di mercato, con lo scopo di portare giocatori dei quali si fidava, né, tantomeno, l’atteggiamento nei confronti del gruppo, con le continue critiche a Mourinho. La prospettiva del Mondiale per club (18 dicembre) ha prodotto l’effetto negativo di mantenere in panchina un tecnico che, al di là del suo valore riconosciuto dalle vittorie, andava esonerato il più in fretta possibile, vista la situazione specifica. Pensare che l’Inter abbia perso questo scudetto a Brescia perché Leonardo ha sbagliato i cambi è scambiare la causa per l’effetto. Leonardo ha già fatto molto. Fare tutto sarebbe stato chiedere troppo anche al destino.
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