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Moratti: “Marotta e Ausilio top, stimo Zhang. Mou? Andò al Real, ma poi mi chiamò e disse…”

Marco Macca Redattore 

Lei licenziò Mancini dopo aver vinto lo scudetto.

«L'Inter andava benissimo con Mancini. Ma dopo l'eliminazione con il Liverpool, con un campionato ancora da vincere, disse pubblicamente che se ne sarebbe andato. Dopo tre giorni cambio idea e voleva restare. Ma io non potevo più fidarmi. E ho cercato Mourinho. Ma a Mancini resto affezionatissimo».

Che allenatore è stato Mourinho?

«L'ho preso perché mi ricordava Herrera. Quando era al Porto, prima della semifinale di Champions lo intervistarono chiedendogli come avrebbe afftrontato l'avversario, lui rispose: 'Non parlo della semifinale, sto pensando alla finale'".

Ma dopo la vittoria della Champions se ne andò dallo stadio sull'auto di Florentino Pérez, il presidente del Real Madrid.

«Voleva provare una cosa nuova, e io capisco sempre chi vuole cambiare. Ma dopo un po' di mesi mi telefonò: presidente, mi trovo bene a Madrid, ma l'Inter è un'altra cosa».

L'allenatore del momento è Gasperini. Che cosa non funzionò con lui all'Inter?

«Niente. Non funzionò niente. La squadra non riusciva a seguire le sue indicazioni. Mi spiacque esonerarlo, ma non aveva vinto neanche una partita, precampionato compreso».

Benitez?

«Arrivò dopo Mourinho, di cui era gelosissimo, forse invidiosissimo. Ci fece togliere tutte le sue foto dalla Pinetina. Alla squadra disse: siete vecchi, Mourinho vi ha spremuto, ora tocca a me rimettere a posto le cose. Non rendendosi conto, tra l'altro, che così dava un alibi ai giocatori».

Dopo di lui arrivò Leonardo.

«Che fu bravissimo. Vinse la coppa Italia e sfiorò lo scudetto. Portò un clima bellissimo nella squadra € in società. Se ne andò perché conquistato dall'idea".

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