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Moratti: “Benitez soffriva l’influenza di Mou, a Leo non succederà . No a Maldini”

Massimo Moratti non ha dubbi: Leonardo non subirà l’influenza di Mourinho. “L’Inter deve ritrovare spirito, fiducia, passione e risultati – spiega in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’, il numero uno...

Daniele Mari

Massimo Moratti non ha dubbi: Leonardo non subirà l'influenza di Mourinho. "L'Inter deve ritrovare spirito, fiducia, passione e risultati - spiega in un'intervista rilasciata a 'La Stampa', il numero uno del club nerazzurro -. La decisione di prendere Leonardo è stata una decisione frutto di una stima che non è nata oggi, ma è cresciuta nel tempo. Credo sia la persona adatta a noi. Naturalmente sono convinto che sia un allenatore preparato, è evidente. Ma la sua intelligenza è un fattore che facilita il dialogo e il piacere di lavorare insieme".Moratti smentisce di aver pensato e di pensare a un ruolo da dirigente per Paolo Maldini. "E' una cosa che già Maldini ha avuto occasione di smentire. La scelta di Leonardo non nasce per ragioni di rivalità. Non provo alcun piacere ad andare a rompere le scatole in casa d'altri, anche per scaramanzia - spiega Moratti che assicura di non aver sentito Berlusconi in questi giorni e di non essere preoccupato per le possibili reazioni dei tifosi nerazzurri -. E' naturale nel calcio che non tutti condividano sempre ogni scelta del proprio club. E i critici ci sarebbero con qualsiasi tecnico, a prescindere dalla storia che ha". Dall'immediato futuro al recente passato, secondo Moratti con Benitez "non è scattata quella fiducia. Ma anche quando i risultati non c'erano, mai sono mancati l'appoggio e la collaborazione nei suoi confronti. Ho ripensato anche a mie dichiarazioni dopo una sconfitta e l'abbiamo sempre sostenuto. Speravo davvero potesse restare anche se la squadra non rendeva secondo le attese".

Secondo Moratti è stata determinante la lunga serie di infortuni. "Una parte, magari anche piccola, però il tecnico l'avrà avuta se l'infermeria era sempre piena. E poi, faticavamo a uscire da questo periodo poco brillante. Mondiale a parte, è ovvio, ma quello era un appuntamento troppo importante per pensare di fallire. Ha pesato l'eredità di Mourinho? Sì, per lui direi molto, si vedeva che la sentiva, ne parlava spesso, magari anche per giustificarsi. Leonardo ha una personalità tale che non sarà influenzato dal ricordo del portoghese".