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L’ha spronata a fare di più e meglio?
“Forse mi ha proprio spronato a prendere l’Inter. Gli chiesi quando si perdeva all’anno, mi disse una cifra astronomica, che poi era vera. Mi venne la voglia di sfidarlo, di affrontare quel suo Milan che vinceva tutto. È stato uno dei motivi per cui ho preso l’Inter”.
Qualcosa che ha rubato a Berlusconi?
“Due modi diversi, lui era molto pignolo, io meno nell’organizzazione. Gli piaceva fare anche la tattica, io da quel punto di vista no. Eravamo un po’ diversi, con la stessa spinta di far felice la gente. Questa era la cosa principale”.
Quando vi siete conosciuti?
“Venne a trovarci in ufficio, c’era ancora mio padre, chiese informazioni sulla Sardegna. Una volta poi mi invitò a casa sua per ragioni politiche, per provare a fare qualcosa insieme. Fu estremamente gentile, uno show, fece di tutto per farmi capire la sua personalità. Era sempre interessante incontrarlo, era vivace. Anche per discutere di temi su cui non eravamo proprio d’accordo. Si parlava sempre con rispetto reciproco”.
La mamma di Berlusconi ha lavorato per il papà di Moratti sappiamo…
“È vera, è vera…”.
Si dice che Berlusconi fosse interista e che dovesse prendere l’Inter prima del Milan...
“Non lo so questo, si diceva fosse prima interista per l’amore di sua mamma. Il padre però era milanista. Si può dire di tutto… La mamma aveva lavorato con mio papà, era stata una segretaria importante. Berlusconi me lo ricordava, era carino ricordarlo insieme”.
Non è più il calcio dei Moratti e dei Berlusconi, si dice sempre…
“Un cambiamento che ci si aspettava arrivasse per i costi che il calcio ha. Squadre come Inter, Milan, Juve, ormai appartengono a fondi o emiri, non più a famiglie. Anche queste persone hanno passione dopo un po’ di tempo arriva. Sicuramente è un’impostazione molto economica, giustamente. Noi l’avevamo vista di meno sotto questo punto di vista”.
L’ultima volta che vi siete visti?
“Non recentemente, una premiazione insieme nel 2017 mi ricordo. Ci portò fortuna quel premio per gli anni seguenti”.
Ha mai visto partite accanto a Berlusconi? E trattative di mercato direttamente con lui?
“Non ci siamo mai trovati a fare mercato. Una volta con Galliani, pensava volessimo prendere un giocatore, invece gli dissi che non eravamo interessati. Con Berlusconi mai ci siamo trovati sullo stesso giocatore. Partite insieme del Milan, prima che io diventassi presidente. Nel periodo dei tre olandesi, si divertiva moltissimo, gli piaceva, si vedeva la sua gioia”.
Differenze tra Istanbul e la Champions del 2010?
“Tante le differenze. Il primo tempo l’ho trovato brutto io calcisticamente. Il secondo invece no, la partita è stata più seria, il City me lo aspettavo più forte, l’Inter ha fatto una partita seria con una bella tattica di Inzaghi. Potevamo portarcela a casa per com’è andata, siamo stati molto sfortunati”.
L’ha stupita Inzaghi? Credo lei lo avrebbe esonerato…
“È corretto, certamente lo avrei fatto e avrei sbagliato, come ho fatto qualche volta in passato. Ha dimostrato di avere carattere, poi è arrivato dove doveva arrivare, vincere la Champions è un fatto eccezionale, essere arrivati secondi è fantastico comunque”.
Lascerebbe così la rosa o cambierebbe oggi?
“Non so come siano i contratti. Lukaku non è del tutto nostro, bisogna capire. La struttura della squadra è da tenere, quella è. Ha carattere, insegna ai nuovi cosa vuol dire partecipare a tornei importanti. Quella del Triplete non era vecchia come squadra, era da mantenere come ossatura. Lo stesso lo farei ora. Se dovesse andare via Lukaku, completerei l’attacco. Il centrocampo è forte, la difesa più forte di quella che si pensasse, il portiere dopo Handanovic è forte e rappresenta il futuro. Bisogna concentrarsi sull’attacco”.
Giocatori come Onana servono per il carisma che ha avuto?
“Spero rimanga. Un giocatore di fortissima personalità e grande coraggio, è un esempio per tutti. Deve essere anche simpatico, gli vogliono tutti bene. Per me non è da perdere ora, come Barella. Sono giocatori su cui puntare per il futuro”.
Andrà mercoledì ai funerali di Berlusconi?
“Certamente”.
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