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Moratti: “Guido Rossi persona onesta e libera. Scudetto all’Inter? Non ci sentimmo neanche una volta”

Massimo Moratti ha commentato al Corriere della Sera la scomparsa di Guido Rossi

Redazione1908

"Il giorno dopo la scomparsa di Guido Rossi, commissario straordinario della Figc nell'estate di Calciopoli, Massimo Moratti affida al Corriere della Sera le sue riflessioni: «È un grande valore che se ne va, una figura di cui sentiremo la mancanza. Ci siamo conosciuti per ragioni professionali. Era un giurista colto e raffinato, un uomo libero e un grande intellettuale».

"E poi...

"«E poi c’era anche l’Inter».

 Una lunga amicizia la vostra . 

"«Aveva un’intelligenza creativa, era capace di essere concreto e visionario. Sapeva risolvere i problemi e dire sempre cose intelligenti».

"Vi sentivate spesso?

"«Guido era uno che studiava e andava dritto alla sostanza delle cose. Stare con lui era un piacere, si imparava sempre qualcosa».

"Come lei, amava profondamente Milano. 

"«Voleva bene a Milano e dava prestigio a Milano. Lui è uno di quei personaggi che fanno parte dell’aria di questa città».

"Tanti incarichi importanti. Montedison, Telecom, Consob e poi la Federazione italiana giuoco calcio. 

"«Chiamavano lui nelle situazioni difficili. Con la Nazionale di calcio prese una decisione coraggiosa in tempi difficili».

"C’era lo scandalo di Calciopoli. 

"«Mandò Marcello Lippi a Berlino e l’Italia vinse uno storico Mondiale».

"Assegnò anche a tavolino lo scudetto del 2006 all’Inter dopo la retrocessione della Juventus e la penalizzazione del Milan. 

"«Lo sa che non ci siamo mai sentiti in quel periodo?»

"Si sapeva che era vicino all’Inter ed era stato anche nel cda. 

"«Guido aveva una grande onestà intellettuale. E il nostro rapporto di amicizia era fatto anche di rispetto. Attorno a lui c’erano persone di legge, in Federazione aveva chiamato Ruperto e Borrelli... Quando lasciò la presidenza mi disse: lo sai che sei stato l’unico presidente che non mi ha mai chiamato...».

"Neanche per un consiglio? 

"«Niente. Ripeto: Guido era una persona straordinaria, il primo italiano laureato ad Harvard, un uomo abituato a decidere da solo dopo aver consultato il meglio in ogni campo. L’amicizia è un fatto privato che si basa su stima e affetto. Io e mia moglie Milly abbiamo condiviso con lui visioni e progetti, molte volte parlando proprio della città in cui siamo orgogliosi di essere».

"Non le ha chiesto un consiglio quando nel 1996 stava per candidarsi sindaco di Milano e poi non ha accettato? 

"«No, ho deciso tutto da solo».