Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, è intervenuto ai microfoni di TeleLombardia durante il programma "Inter Connection". Queste le sue dichiarazioni sul momento dei nerazzurri e non solo.
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Inter, Moratti: “Conte bravissimo. Mourinho bis? Vale sempre la pena. San Siro ancora ottimo”
Se si pensa all'Inter, si pensa ai Moratti.
—Certamente quello che ha fatto mio padre è talmente importante, ha dato una svolta internazionale alla società. Poi dopo abbiamo avuto una storia positiva anche con me aiutando l'Inter mettendomi al suo servizio. Per noi questa cosa è molto bella, è un privilegio aver avuto quest'avventura: fa piacere anche il fatto che sia andata molto bene.
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Che voto dà all'Inter di questa stagione?
—Siamo partiti con molta più ambizione rispetto alla realtà odierna: il Napoli è fortissimo ma 15 punti di distanza sono una cosa che non ti mette in condizione di pensare di aver fatto il massimo. E' mancato Lukaku e sarebbe stato utilissimo se in forma: ci sono degli alibi. E poi il fatto di Skriniar forse ha creato problemi.
In questa stagione qual è il giocatore che l'ha meravigliata?
—Sicuramente Lautaro. Sia nel ruolo di centravanti che in quello di capitano sta facendo molto bene col piglio giusto. Bene anche Calhanoglu a centrocampo. Abbiamo giocatori interessanti in fin dei conti.
Cosa pensa della questione stadio? Qual è il giocatore che lei immagina con la maglia dell'Inter?
—Un po' tutti, dire Recoba è abbastanza normale: lo considero il massimo della fantasia e della completezza. Sapeva tirare, dribblare e fare tutto. Anche per me Ronaldo rimane il più rappresentativo per la grandissima classe, era superiore. Su San Siro? Per la mia famiglia San Siro ha un significato, è nel cuore e nei ricordi: per forza rispondo che deve rimanere. Andando anche adesso allo stadio penso sia ancora bellissimo. Se vai allo stadio per vedere il calcio è ancora ottimo, se vai a vedere il cinema, ovviamente no.
I ricordi più belli?
—Il ricordo più bello è sicuramente Madrid, toccare la coppa e accorgersi che è più leggera di quanto pensassi: è stato qualcosa di bello e interessante. Il peggiore? Non voglio ricordare, mi dà fastidio e mi sento in colpa (ride, ndr).
Rivedremo un Moratti presidente?
—Non lo so. Per quanto mi riguarda, io non pensavo di volerla ricomprare dopo mio padre, dopo capita. Erano più facili le condizioni nel passato, anche se erano comunque pesanti: adesso è difficile per una famiglia avere una squadra. Però non mi permetto di dire ai miei figli di non pensarci: ma c'è anche buon senso (ride, ndr).
Se dovesse ricomprarla, con che colpo si presenterebbe?
—Non ci ho mai pensato perché ormai qualsiasi giocatore ha costi spaventosi: Mbappé è scontato e impossibile. Ma avrei fatto qualcosa in più per Haaland, è forte.
L'Inter sembra non avere nessuno che la difenda nel campo mediatico: come la vede?
—Dopo le sconfitte bisogna sempre mettere la faccia, non solo casualmente. E' la legge del più forte della società: così i tifosi capiscono che c'è un futuro positivo. Io non so come siano distribuiti i poteri in società: prendere posizione quando le cose vanno bene è facilissimo. Come tifoso mi aspetto che qualcuno vada a difenderla: lo dico per sperare che così la domenica dopo sono contento o per il futuro. Il calcio è una cosa affascinante ma in cui devi sognare.
Un ritorno di Mourinho rovinerebbe una storia perfetta?
—Dipende da che minestra riscaldata sia. Per Mourinho mi sembra valga sempre la pena. Conte? E' stato bravissimo, è uno che si isola, si mette uno contro tutti: Mourinho lo faceva come società, Antonio come persona. Ma con questo atteggiamento ha portato a casa risultati importanti, di Conte ne parlo molto positivamente.
Cambiasso allenatore?
—Non sarebbe male se cominciasse una carriera, sarebbe bravissimo.
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