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Moratti: “Inter da scudetto, occhio alla Juve. Esonero Gasp? Non vinse una partita…”

Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Le parole dell'ex presidente nerazzurro verso la gara di oggi che è anche sfida con uno degli allenatori della sua gestione

Inter-Atalanta è anche una sfida tra i nerazzurri di Milano e l'ex Gian Piero Gasperini, con il quale la scintilla non è mai nata. La Gazzetta dello Sport, a tal proposito, ha intervistato Massimo Moratti, colui che lo portò a Milano e gli diede il benservito dopo appena 73 giorni: «Beh, capita nella vita di tutti di fare degli incontri che non danno i risultati sperati, quello è stato un caso di questo tipo... Non sono certamente pentito di aver fatto quella scelta, semmai sono semplicemente dispiaciuto che l’allenatore Gasperini non abbia dimostrato di essere ugualmente bravo anche da noi all’Inter».

Ma adesso può dirci quale sia stato il vero motivo del contendere? Davvero la difesa a tre?

«Il problema è che non ha mai vinto una partita fino a quando è andato via. Di fronte a risultati così, parlare di moduli lascia il tempo che trova».

E allora parliamo di questa nuova sfida contro Gasperini: se l’Inter è un rullo compressore in trasferta, dove non prende mai gol, l’Atalanta fa lo stesso in casa.

«La partita arriva nel momento giusto per entrambe le squadre: molto probabilmente una delle due dovrà perdere questo piccolo record difensivo. Inutile nascondersi, l’Inter sulla carta è più forte dell’Atalanta, ma questa è una partita sempre particolarmente difficile. E anche bellissima per la qualità dei giocatori in campo».


Una sfida nella sfida anche in attacco: chi preferisce tra Lautaro e Scamacca?

«Lautaro viaggia su un altro livello, ormai altissimo: non ha bisogno di conferme o di comparazioni con altri attaccanti. Ma mi piace quello che sta facendo Scamacca a Bergamo: è sempre bello per la Nazionale che ci sia un ragazzo con questo talento in un ruolo così importante».

Pure Scalvini è stato spesso nell’orbita interista: secondo lei il club dovrebbe tornare alla carica la prossima estate?

«Scalvini è sicuramente un ottimo giocatore, uno dei migliori giovani italiani in assoluto, non solo nel suo ruolo. Ma in difesa l’Inter non è messa poi così male... L’anno scorso il reparto era già completo, adesso Pavard è una grande aggiunta che dà sicurezza e ha grande abitudine a giocare le partite internazionali».

Dica la verità, è l’Inter la favorita per lo scudetto?

«Diciamo che questo primo tratto di campionato parla chiaro. Sì, è l’Inter la favorita».

E la principale rivale?

«La Juventus, il non giocare le coppe può pesare nella corsa. Tra l’altro, questo è il mese in cui andremo a giocare anche a Torino, ma è presto per parlarne, vedremo in che condizioni arriveremo a quella partita dopo la nuova sosta. Per il momento, meglio concentrasi solo e soltanto sull’Atalanta...».


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