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Maxi intervista a Massimo Moratti sulle pagine della Gazzetta dello Sport di questa mattina. L'ex presidente nerazzurro torna a parlare della Beneamata, partendo dall'ultimo arrivato, l'amministratore delegato Beppe Marotta: «La presenza di Marotta è fondamentale, il suo arrivo conferma che ci sono ottime basi per costruire un domani importante. Ha una "bella gatta da pelare” (sorride, ndr), ma il suo compito crea una motivazione particolare. Ricopre un ruolo prestigioso e la carriera parla per lui».
Un bilancio sulla stagione dell'Inter.
«Forse avrebbero potuto fare qualcosa in più. I problemi che tutti conosciamo hanno certamente rallentato quello che ha in mente la dirigenza, ma ciò che conta è che ora sia tutto risolto. È doveroso guardare al futuro con serenità e, soprattutto, ottimismo».
Da Presidente, come avrebbe gestito la questione Icardi?
«Sinceramente, avrei cercato di fare qualcosa di diverso. Mi sembra che se ne sia parlato un po' troppo… Però le cose sono andate in un certo modo, ormai questo va accettato».
Intanto si continua a parlare di Conte, ma anche di Mourinho.
«Non entro nel merito, quella dell’allenatore è una questione che riguarda l’attuale società. Dico solamente questo: Spalletti è un bravissimo allenatore, uno che ha talento».
Come immagina l'Inter tra un po'?
«Ho un desiderio, che spero di veder realizzato tra un anno esatto: vederla lottare per vincere lo Scudetto e la Champions League. So che è molto difficile, ma i sogni sono così. E sono fatti per diventare realtà».
Prima di chiudere, vuole regalare un «colpo alla Moratti»?
«Uno ci sarebbe, ma non vuol dire che ci sia dietro qualcosa. Se fosse possibile, andrei forte su Mbappé. È il mio preferito, oggi nessuno è come lui».
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