Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Anch'io Sport. Queste le sue dichiarazioni.
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Moratti: “Inter, rinnova Perisic. Prenderei sempre Dybala. Stadio a Sesto? Dico…”
Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Anch'io Sport. Queste le sue dichiarazioni
Sarebbe corretto che le prime tre giocassero in contemporanea?
Sì, sono d'accordo: sarebbe più interessante e giusto.
L'Inter è tornata padrona del proprio destino.
I numeri dicono questo, è un campionato che ogni domenica mette in pista qualcosa di nuovo e qualcuno di diverso come possibile vincitore. L'Inter mi sembra abbia fatto il passo giusto e ha convinto: ha giocato molto bene.
Come primo tifoso chi prenderebbe? Lukaku o Dybala?
Dybala lo considero talmente forte che lo prenderei sempre. Dipende dall'altro centravanti: ne abbiamo bisogno, se non è Lukaku un altro di riserva. Va preso un titolare.
Il calcio di vertice resterà indifferente di fronte ai turbamenti di questi tempi?
La situazione è stata messa in difficoltà dalla pandemia, ora è arrivata la guerra: questo vale per tutto. Bisogna sperare che continui perché è una distrazione per la testa di tutti: vedere le partite vale di più che prima perché ti distrae dalla tensione.
Lautaro Martinez è venuto un po' meno: come mai?
Come mai non lo so, ma promette tantissimo: da anni pensiamo che possa diventare continuo. Non è ancora capitato, non so se è perché non gioca con costanza: ma ha i mezzi, è vivace nel gioco, è coraggioso. Speriamo che nel finale dandogli spazio possa esprimersi al meglio.
Dzeko meglio senza Lautaro?
Chi lo sa. Correa non è male, è intelligente e crea degli spazi per lui: Dzeko è un grandissimo campione, se lui va non c'è storia. Speriamo nella continuità: l'Inter in questo momento deve mettercela tutta.
Si aspettava che la Juventus uscisse dai giochi?
Il Milan ha già fatto tantissimo, c'è solo da ringraziare Pioli: la squadra ha fatto molto bene. Adesso è in un momento di stanca come è capitato all'Inter: capita a tutti, bisogna vedere se avranno la forza di riprendersi. C'è una differenza di gioco notevole con City-Liverpool dovuta al ritmo e alla qualità: i giocatori vanno più veloci perché sanno trattare la palla molto bene. Sono due sport diversi: qualche squadra nostra è in crisi ma non si sono espresse al massimo. La Juve non è fuori dai giochi purtroppo: in un modo o nell'altro vince, bisogna fare attenzione perché si avvicina e prende posizioni.
Uno stadio a Sesto?
Sembrava andasse tutto bello tranquillo, poi ci sono stati i problemi perché la gente deve esprimersi: Sesto è una zona ottima però è un peccato portarlo fuori Milano. Io insisto: San Siro è bello e si vede molto bene, questa necessità non c'è. Forse c'è una necessità economica per i club, questo lo sanno loro. Tenere lì un monumento è inutile, San Siro ha una sua validità: è ancora valido e un tifoso quando ci entra sente tutta la passione che un posto esprime. Si cerca di preservarlo.
Cosa bisogna fare per avere italiani nelle big?
Bisogna essere più attenti nei settori giovanili. Io credo molto al tipo di allenamento, lasciare che i ragazzi esprimano la loro qualità e abbiano meno armatura di tattica: forse c'è anche una crescita maggiore di passione in questo caso. Bisogna sceglierli per le qualità, non solo se rispondono alla tattica.
Il caso plusvalenze?
Non conosco la vicenda: non finirà in un dramma, ci saranno delle ammende e le squadre impareranno la lezione perché questa cosa ha fatto rumore. Il calcio purtroppo costa e bisogna stargli dietro senza inventarsi che non costi.
Cosa ne pensa delle nuove maglie che circolano?
I designer sono lì apposta per inventare qualcosa, però è la società che sceglie: alla fine ti fanno la maglia come vuoi tu. Non darei la colpa al designer quanto al desiderio di fare qualcosa di nuovo. La fantasia la si usava per la seconda, la prima era tradizionale: non so quanto incida, ma a volte la nostalgia per i veri colori viene. I ragazzi oggi 90 minuti di partita non li reggono: se gli togli i punti di riferimenti... Il passato serve per rafforzare la passione della gente: se tu lo cancelli, inutile lamentarsi.
Non pensa che i giovani italiani costino troppo?
E' sempre stato così. Nei settori giovanili non c'è questa situazione: io ne faccio una questione sull'attrazione dei giovani e sul fatto che possano esprimere la loro qualità.
Ha sentito Mourinho?
Ogni tanto lo sento ed è sempre amico come l'avevo lasciato, forse di più: gli auguro di fare molto bene a cominciare da dopo l'Inter.
Sente uno scudetto in arrivo?
Mancano poche giornate, non si può più sbagliare: a me fanno paura le partite facili, le partite semplici sono quelle in cui si perdono o vincono i campionati. Che l'Inter resti concentrati, per scaramanzia preferisco non dire niente.
Perisic lo rinnoverebbe?
Capisco possa dare fastidio un giudizio, ma Perisic è da rinnovare perché è il migliore in questo momento.
Il Napoli è fuori?
E' strano, la squadra si era espressa bene e aveva trovato la quadra: giocando a Napoli si ritrova spesso in questa situazione, la Fiorentina ha giocato molto bene. Non mi aspettavo la sconfitta, ma lo trovo sempre un avversario difficile e il più serio.
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