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Ricordi presidenziali di un 2010 quasi perfetto, con uno sguardo verso il 2011. Massimo Moratti in un'intervista a Sky Sport, in onda in questi minuti sul canale 201 e realizzata ieri da Fabio Guadagnini - ha affrontato tutti i temi legati all'Inter, all'indomani di una decisione importante come quella di voltare pagina e passare da Benitez a Leonardo dopo aver vinto tutto con José Mourinho. Giudica da 9 e mezzo il 2010 dell'Inter perchè manca la Supercoppa europea, ricorda con tanto affetto Mourinho, si dice ancora stupito dall'uscita di Rafa Benitez dopo aver vinto il Mondiale per Club ed è convinto che Leonardo sappia far ripartire la squadra.
"Al 2010 do 9 e mezzo perchè il 10 si poteva dare vincendo a Montecarlo. Certo, a fine anno fa impressione vedere scritti i 5 titoli vinti, lì, tutti assieme. È sinceramente eccezionale". È stato un anno trionfale, con Mourinho alla guida: "Un po' di paura, ma poca, l'ho avuta a Siena, quando vedevo che non si riusciva a segnare e questo mi metteva un po' in imbarazzo. E durante l'anno Mourinho, come me, era sempre preoccupato. In questi giorni rileggevo alcuni sms di qualche tempo fa e vedevo quanto dialogo ci fosse con lui, soprattutto attraverso messaggi. Sapeva che i dettagli erano importantissimi. La foto della notte di Madrid è l'immagine di una festa, fin dall'inizio. Una partita che è iniziata con una squadra che ha dato l'impressione di grande sicurezza e di grande forza. L'ho vissuta come una festa, meno pesante dal punto di vista emotivo, ma l'ho affrontata come una cosa da onorare. E l'abbiamo fatto".
L'addio di mou "l'ho vissuta come una cosa naturale, lo straprevedevo, si era capito, non aveva mai avuto forse la voglia e il piacere di dirmelo perchè era un dispiacere per lui farlo, ma tacitamente entrambi avevamo capito questa cosa. Non volevo disturbare la tensione che teneva per vincere e porre io il problema. Non è stata una rottura tra persone, ma la scelta ambiziosa da parte sua di poter dimostrare di essere bravo anche da altre parti, ma di grande affetto nei confronti dell'Inter. Tanto è vero che è scappato dalla finestra, è scappato via dal campo e questo dimostra che gli dispiacesse molto. Ora non credo sia pentito da un punto di vista professionale perchè ha fatto una scelta interessante, ma è rimasto affezionato all'ambiente".
Al mondiale per club "la squadra ha avuto un grande ruolo. Anche quando si ha un capo bravo, i protagonisti alla fine sono i giocatori. Hanno un grandissimo merito di aver capito cosa dovevano fare, sia a Madrid, sia ad Abu Dhabi, dove si sono sentiti molto responsabili sia di un momento storico sia di qualcosa di molto importante che raggiungevano anche per se stessi. E lì Benitez ha svolto un ruolo intelligente perchè aveva leggermente allentato la presa".
Di Rafa Benitez, ricorda il presidente, "ha meravigliato lo sfogo perchè era al contrario di quello che gli davo come merito, cioé la tranquillità. E quindi non l'ho capito. Le sue rivendicazioni di mercato? Sapeva anche lui che non amavo molto che fosse pubblica questa cosa perché è una sua opinione, di cui si poteva discutere tra noi e verso cui c'erano molte aperture. L'unico giudizio che posso dare riguarda la società, e quindi mi è dispiaciuto nei confronti dei giocatori e in un momento bellissimo per la società che ci fosse questa situazione. Niente di più".
"Dobbiamo ricordare che il calcio italiano ha sofferto la terribile situazione che è poi venuta fuori con Calciopoli e quello è stato decisamente il momento peggiore del movimento - ricorda Massimo Moratti nell'intervista a Sky Sport 1 -. E quindi comunque adesso è meglio. Il calcio segue quella che è la situazione economica internazionale e quindi non può permettersi di essere brillante come un tempo".
"L'ingaggio di Leonardo - prosegue il presidente - non è nella maniera più assoluta una sfida verso qualcuno o nei confronti dei tifosi interisti. Ho pensato fosse giusta perchè conoscendo la professionalità e l'intelligenza della persona, ho pensato fosse adatta al momento, soprattutto, anche per cominciare un progetto. Cosa mi aspetto da lui? Una vivacità maggiore di quella che c'è stata, da un punto di vista atletico, nel gioco sorprendente, nel piacere di vedere i giocatori esprimersi al meglio. Questo gli chiedo, di riportare nell'ambiente la felicità di fare il proprio mestiere. La squadra in questo periodo aveva un pò perso queste qualità, dovute forse anche al fatto di aver vinto troppo l'anno scorso. Adesso non è più il momento di scherzarci su, bisogna ripartire e credo che lui sia capace di farlo".
Infine, alcune parentesi dedicate ai calciatori: "Milito l'anno scorso, perchè quest'anno non ha potuto perchè si è fatto male, è stato fuori dall'ordinario per l'intelligenza di gioco che ha dimostrato. Samuel è arrivato ad essere il miglior difensore del mondo in assoluto e mi dispiace che si sia fatto male. Per noi è una grandissima mancanza perchè è un uomo di grande sicurezza. Poi, tutti gli altri hanno espresso il massimo e quindi mi dispiacerebbe trovare altri nomi. Il 2010 è stato l'anno più importante degli ultimi anni dell'Inter: da questa partenza e da queste vittorie può venirne fuori soltanto qualcosa di positivo".
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