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Moratti: “Leo? Per me non cambia nulla. Ma qualcosa può essere cambiato in lui”

Daniele Mari

“Quella con Leonardo negli spogliatoi è stata una chiacchierata con una persona seria, che mi faceva piacere fare e che credo facesse piacere anche a lui”. Il presidente Massimo Moratti risponde alle domande dei cronisti...

"Quella con Leonardo negli spogliatoi è stata una chiacchierata con una persona seria, che mi faceva piacere fare e che credo facesse piacere anche a lui". Il presidente Massimo Moratti risponde alle domande dei cronisti all'uscita dallo stadio "Giuseppe Meazza" dopo la sconfitta subita dall'Inter con lo Schalke 04 nell'andata dei quarti di finale della Uefa Champions League. "Certo non l'ho trovato su di morale - prosegue il presidente a proposito dell'incontro con l'allenatore nerazzurro -, credo fosse disabituato a questi cambiamenti repentini nelle situazione del calcio".

Moratti passa poi all'analisi della gara: "È stata una sconfitta legata alla stanchezza. Mi ha sorpreso la misura della sconfitta, ma la stanchezza si era già vista sabato ed è impossibile ritrovare freschezza in così pochi giorni. Come si riparte? Nel calcio si riparte sempre, anche da situazioni più terribili di questa, in due giorni dovevamo fare tutto e in due giorni abbiamo messo in repentaglio quasi tutto, ma nulla è ancora definitivo e non è cambiato nulla in quella che era la sostanza della squadra e dell'allenatore. Vediamo che cosa succederà.

Che cosa è cambiato? Beh, è cambiato l'umore e credo possa servire per spingere ancora di più, ma la mia considerazione nei confronti di Leonardo non è cambiata: so invece che qualche cosa può essere cambiato per lui perchè si è trovato di fronte, repentinamente, a due situazioni diverse. Per me no, perchè so quanto è crudele il calcio e bisogna andare avanti con lo stesso stato d'animo: nè mi piaceva l'arroganza nè mi piace essere disarmato. Andiamo avanti così, poi vediamo che cosa accadrà, successi ne abbiamo avuti comportandoci così e ne avremo ancora. Quello che meno mi è piaciuto, oltre ai gol degli avversari, è stata la stanchezza della squadra, si vedeva che i giocatori facevano fatica, ma la fatica non è una colpa, però faceva capire che qualcosa così poteva succedere".