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Inter, Moratti: “Barcellona, che notte. Mourinho? Una sola nota stonata. Su Ibra e Suning…”

Matteo Pifferi

Le parole di Moratti a Tutti Convocati

Intervenuto ai microfoni di Radio 24, l'ex presidente dell'Inter Massimo Morattiha parlato dei ricordi del Triplete. La mente va a dieci anni fa quando il 28 aprile 2010 i nerazzurri persero 1-0 nella semifinale di ritorno contro il Barcellonama ottennero il pass per la finale, poi vinta contro il Bayern. Ecco le parole di Moratti:

"E' stata la partita più emozionante e valorosa, essere in dieci abbastanza ingiustamente nei primi minuti aveva dato una carica incredibile ai giocatori. E' stata per tutti fantastica, noi e anche i tifosi".

ETO'O E I SACRIFICI IN CAMPO - "Eto'o è stato speciale, se uno pensa alla classe e al suo livello e vederlo fare una partita di fatica come ha fatto tante volte, mettendosi sempre a disposizione dell'allenatore è stato un grandissimo professionista. L'idea di umiltà professionale è un grande merito, è stato bravissimo quella sera".

GIORNI DI BARCELLONA - "Era un clima di una partita normale, avevano perso 3-1 a Milano e volevano fare la remuntada. Si respirava nell'aria, il presidente del Barcellona era un amico, avevamo fatto l'operazione Ibra l'anno precedente e gli ero riconoscente. E' stata una partita di una tensione spaziale, non avevo visto il recupero e per me mancava ancora tanto. Quando ho visto mio figlio che è saltato e mi guardava con un grande sorriso, mi sono lasciato prendere dalla felicità, anche se poi ho accarezzato e mi sono scusato con il presidente del Barcellona".

CHAMPIONS VINTA QUELLA SERA - "Direi di sì, quella sera abbiamo avuto non la presunzione ma l'idea che ormai era andata. Conoscendo Mourinho, allievo dell'allenatore del Bayern, avevo la sicurezza che conoscesse così bene il gioco del Bayern che fosse più facile condurre quella partita. La cosa più difficile era superare Barcellona".

IBRAHIMOVIC - "Lui si è comportato sempre molto bene con noi, il primo telegramma o SMS di congratulazioni nello spogliatoio dopo la vittoria di Madrid l'ho ricevuto da lui. Non era una cosa semplicissima per lui, alla fine però ci è andata bene. Eto'o è stato molto più utile di quello che ci aspettassimo".

L'ADDIO DI MOURINHO E ASSENZA ALLA FESTA - "E' stato un momento stonato alla fine della partita. Due sere dopo è venuto a Milano e abbiamo cenato insieme a casa mia. L'aveva già pensata e nessuno ha voluto disturbarsi per rompere l'incantesimo che stavamo vivendo. Poi sono venuti fuori ripensamenti ma è andata così".

DOPO IL TRIPLETE - "Abbiamo fatto questa operazione con Benitez e non c'è stato un matrimonio ben fatto, con Leonardo abbiamo avuto bellissimi successi. Se fosse arrivato prima, avremmo portato qualcosa in più rispetto alla Coppa Italia".

MORATTI JR CON ZANETTI IN CAMPO - "Il fatto che non ci fosse Mourinho... Non volevo mettermi in vista, Mourinho meritava questa passerella e ho scelto poi mio figlio. Non per dargli un incarico, che è un incarico pesante. Pensavo fosse bello che rappresentare la famiglia in un senso di continuità".

RONALDO IL FENOMENO - "Sono d'accordo con Mourinho, non ha mai avuto la fortuna di poterlo allenare. Era eccezionale, fuori dal normale. Aveva una classe immensa, gli infortuni sono stati un'ingiustizia spaventosa. Avrebbe avuto una carriera ancor più splendente, sarebbe rimasto all'Inter senza quegli infortuni".

MILANO VUOTA E IDEA SUL FUTURO - "A volte sembra che la gente parli come di un futuro negato, il futuro c'è, serve una pazienza infinita dopo questo disgraziatissimo periodo. Non possiamo pensare di spaccare il mondo da domani mattina, lottiamo contro un nemico invisibile. Bisogna poi avere scelte intelligenti con prudenza incredibile. La qualità di Milano rimane, quando sarà possibile la città dimostrerà il suo valore. E' un peccato che sia stata colpita nel massimo della gloria".

FUTURO DELLA MILANO CALCISTICA - "Hanno fatto parecchio entrambe. Questi successi non sono facili da ripetere. Bisogna guardare a chi sono in mano le squadre, all'Inter sono capitati bene. Il gruppo che ha in mano l'Inter ha voglia e mezzi per rispedire la squadra ad alti livelli. Certe volte basta anche questo ai tifosi per avere pazienza".

RIPRESA DEL CALCIO - "Non sono più un addetto ai lavori, per conto mio dobbiamo prepararci al nuovo campionato. Rincorrere il campionato è pericoloso e può essere una perdita di tempo. Questa crisi obbliga tutto il mondo a ripensare a quello che sta facendo, l'industria, il commercio, il budget andrà rivisto e andranno fissati nuovi obiettivi. Gli USA hanno preso colpi da KO, la Cina si sta riprendendo, dobbiamo vedere come Italia quello che succederà. Il calcio resta un sogno, sarà sempre un po' oltre la normalità della vita degli altri. La pazzia di fare un colpo ci sarà sempre".