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Dalle fasce alla gabbia per Morata: le mosse di Inzaghi per provare a fermare l’Atletico

Matteo Pifferi Redattore 
Simone Inzaghi ha un piano per cercare di arginare l'Atletico Madrid che punterà sul fattore casa per ribaltare la sconfitta dell'andata

"La gara di San Siro è stata passata al microscopio. Smontata e rimontata. In casa Inter non viene considerata come un chiaro manifesto degli intenti cholisti, visto che al Metropolitano sarà tutt’altro Atletico, ma ha comunque dato conferma di ciò che lo staff sospettava già. In una partita di duri duelli, è quello sulle fasce il principale". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alle mosse studiate da Simone Inzaghi per cercare di arginare il Cholo Simeone e strappare il pass per i quarti di finale di Champions.

"Solo nel secondo tempo dell’andata, quando Simone ha rovesciato forze fresche sugli esterni, i nerazzurri hanno vinto la battaglia: il rischio che si ripeta uno schema simile è assai alto. L’assenza di Carlos Augusto, però, priva il tecnico di un’opzione in più e per questo a sinistra verrà chiesto lavoro supplementare a Dimarco, sempre supportato da Mkhitaryan: a Federico il compito di sferzare l’ex Udinese Molina. Sull’altra corsia riecco Darmian, professione tuttofare, che deve prima pensare agli scatti di Samuel Lino, elettrico e imprevedibile laterale brasiliano, da tamponare con l’aiuto di Barella. Alle spalle del laterale azzurro scalpita poi Dumfries, pronto a far valere una maggiore esuberanza fisica. E se dovesse servire, Darmian potrebbe può scalare da una fascia all’altra: nessuno meglio di lui esegue gli ordini, che sia destra o sinistra", spiega la Rosea.

Pressing collettivo

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"Anche ieri nel fortino di Appiano Inzaghi e il suo staff hanno ammonito la compagnia: l’Atletico partirà col pugnale tra i denti, i primi 20’ al Metropolitano rischiano di diventare una traversata nel deserto. E allora come (e dove) potrà abbeverarsi l’Inter per non soffrire di sete in quei lunghi minuti a Madrid? Semplice, restando fedeli il più possibile all’ortodossia inzaghiana, non cambiando il proprio sacro stile: coraggio e possesso, le stesse stelle polari di sempre. Facile a dirsi, più complesso a farsi, soprattutto contro avversari che aggrediranno con la stessa faccia cattiva del loro allenatore. Senza arrivare al caso estremo di Bologna, l’Inter ha dimostrato più volte che i centrali di destra e sinistra, i famosi “terzi” di difesa, sono quasi attaccanti aggiunti: tocca a loro, Pavard e Bastoni, assieme all’intoccabile trio della mediana, portare la squadra avanti in pressing", spiega poi il quotidiano.

Gabbia per Morata

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Se all'andata l'Atletico ha creato pochissimi pericoli a Sommer, viene lecito pensare che non sarà così al ritorno. Per questo Inzaghi ha in mente una gabbia per Morata: "Acerbi sa come mettere la museruola ai migliori bomber d’Europa, e ad aiutarlo anche Pavard e Bastoni. Più di tutti, serve il lavoro a due dimensioni di Calha, la coperta di Inzaghi: protegge i difensori schermando la linea verso Morata e lancia come una fionda in attacco", commenta la Rosea.


Thuram senza limiti

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Sarà fondamentale, poi, permettere a Thuram di trovare spazi in ripartenza. "In una prevedibile partita di lotta, in cui bisognerà maneggiare con cura i palloni davanti, Inzaghi vuole “liberare” Marcus per non dare riferimenti ai rivali: gli strappi del francese servono a fiaccare i centrali di Simeone, soprattutto Hermoso e Witsel, e a permettere a Lautaro di piantare le tende in area e alle mezzali di inserirsi", chiosa La Gazzetta


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